martedì 25 agosto 2015
Oltre 23 mila immigrati sono arrivati nelle ultime due settimane, quasi 90 mila dall'inizio dell'anno. Attrezzati 4 campi di accoglienza. 
Ma respingere non è mai sensato Gianfranco Cattai (Focsiv)
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La rotta di terra dei migranti segna un incessante flusso: dalla Grecia alla Macedonia, poi in Serbia, infine in Ungheria dove poi si ramifica nei Paesi dei Nord Europa.Dalla Grecia alla Macedonia, dopo gli scontri dei giorni scorsi e la rinuncia del Paese al blocco, "filtrano" 3mila profughi al giorno, e il flusso è destinato a continuare nei prossimi giorni. Dalla Macedonia poi l'ondata umana passa in Serbia, dove nella regione meridionale di Presevo, a maggioranza albanese e musulmana, ormai gli arrivi si contano a migliaia. Nelle ultime due settimane sono arrivati oltre 23 mila immigrati, 10mila nel'ultimo fine settimana, 90 mila dall'inizio dell'anno. Tra loro tante donne e bambini, intere famiglie disposte a percorrere a piedi sotto il sole centinaia di chilometri pur di scappare dal dramma della guerra e della desolazione dei loro Paesi d'origine: Siria, Iraq, Afghanistan, ma anche Pakistan, Sri Lanka, Africa.

Dal sud della Serbia i migranti vengono trasferiti a bordo di bus a Belgrado; in 24 ore ne sono stati impiegati ben 70. Una massa umana notevole per un Paese di soli 7,5 milioni di abitanti, non ancora membro dell'Ue e con mezzi finanziari molto limitati. Ma nonostante ciò la Serbia sembra per ora rispondere in modo composto all'emergenza umanitaria: sono stati allestiti quattro centri di accoglienza, due a sud a Presevo e Miratovac, e due a nord al confine con l'Ungheria, a Kanidjia e Subotica. I migranti ottengono un permesso temporaneo di 72 ore per proseguire il loro viaggio verso nord, con bus di linea, treni, auto e pullmini privati, ma anche a piedi.Ma il tragitto verso nord diventa ancora più difficile, perché per entrare in Ungheria bisogna superare il muro metallico e di filo spinato alto quattro metri che il governo conservatore magiaro di Viktor Orban ha deciso di erigere a scopo "difensivo" lungo tutti i 175 chilometri della frontiera con la Serbia. La conclusione della barriera, prevista per novembre, è stata anticipata per fine agosto.

Solo ieri sono entrate illegalmente in Ingheria oltre 2mila persone, il doppio rispetto a quanto successo nei giorni precedenti.

La situazione è tesa anche in Bulgaria, che ha inviato altri soldati e alcuni blindati al confine con la Macedonia: per ora il flusso dei migranti privilegia il percorso attraverso la Serbia, ma dall'inizio dell'anno il Paese ha accolto 15mila migranti, per lo più siriani, in transito dalla Turchia nonostante la barriera lunga 30 chilometri presidiata da migliaia di militari. Una volta arrivati in Bulgaria, i migranti vengono bloccati nei campi di accoglienza per mesi prima di ottenere un eventuale permesso che consenta di viaggiare nella Ue. La Germania non respingerà più i profughi sirianiLa Germania sospende il regolamento di Dublino per i profughi provenienti dalla Siria. Questo significa che non li respingerà verso i Paesi di ingresso nell'Unione europea, come prevede il regolamento, e si farà carico di loro in ogni caso. Un gesto che ha raccolto subito il plauso della Commissione Ue, che ha ringraziato Berlino per questo "gesto di solidarietà europea".

L'Ufficio Federale tedesco per i Migranti e i Rifugiati ha scritto sul suo account Twitter: "Attualmente non stiamo seguendo la procedura di Dublino per quanto riguarda i cittadini siriani". Questo significa che, pur essendo entrati "illegalmente" sul territorio tedesco, la Germania non rinvierà i richiedenti asilo siriani nei Paesi dell'Ue in cui sono entrati, quali ad esempio Grecia, Italia o Ungheria. La Germania ha stimato per questo anno di dover accogliere circa 800.000 richiedenti asilo.
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