sabato 23 luglio 2022
In un tweet la Ong ha annunciato di aver individuato un'imbarcazione in difficoltà. Il caldo torrido e la mancanza di riparo dal sole rendono grave la situazione delle persone
Migranti salvati dalla SeaWatch

Migranti salvati dalla SeaWatch - Ansa

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Un centinaio di migranti sono stati soccorsi dalla nave della Ong tedesca Sea Watch al largo della Libia. "Poco dopo che la Sea Watch 3 ha raggiunto l'area operativa", ha scritto la Ong in un tweet, "l'equipaggio ha individuato un'imbarcazione di legno in difficoltà: 101 persone sono state portate al sicuro a bordo e stanno ricevendo le cure del nostro team medico".

Giovedì scorso era stato rintracciato un gommone in difficoltà in Sar maltese con 90 migranti a bordo per cui Alarm Phone aveva lanciato un sos. A trovarlo è stato Seabird1, il velivolo di ricognizione di Sea Watch, che ha allertato il mercantile Vittoria.

A complicare le condizioni dei naufraghi è il caldo torrido, "particolarmente rischioso" per chi affronta la traversata del Mediterraneo in questi giorni, spesso senza poter bere e senza poter trovare riparo dal sole. "Essere esposti a queste condizioni", hanno spiegato i paramedici della Seawatch, "comporta un pericolo estremo. Colpi di calore, convulsioni e, infine, coma e morte per disidratazione".

E' stata sempre Sea Watch Italia a confermare che, anche quest'anno, come ogni estate il numero degli arrivi è elevato perchè le condizioni del mare sono buone. "Si tratta di un fenomeno strutturale che si ripete, identico, ogni estate e ogni anno e che per questo motivo non può più essere definito emergenza".

Anche quest'anno, con il mare piatto e l'assenza di vento, sono ripresi gli approdi su Lampedusa, la più grande delle isole Pelagie. Piccoli gruppi, tunisini ma non solo, che a bordo di carrette del mare hanno raggiunto l'isola in autonomia o sono stati intercettati dai militari della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Da sabato scorso sono oltre 1.300 i migranti che sono approdati a Lampedusa, tornando ad affollare l'hotspot.

"La vera emergenza è l'assenza di infrastrutture che garantiscano l'accoglienza a Lampedusa, che ogni anno viene lasciata da sola a fronteggiare questo fenomeno", ha denunciato ancora Sea Watch. Secondo la ong il centro di contrada Imbriacola, con una capienza di appena 350 posti, è "insufficiente".

"Appena sale il numero degli ospiti la situazione, anche dal punto di vista igienico-sanitaria, diventa drammatica", ha detto ancora la Sea Watch secondo la quale la seconda emergenza è in mare, dove "quotidianamente le persone rischiano la vita nella traversata".







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