martedì 9 febbraio 2021
Francese, ha contratto il virus a gennaio e ora si prepara a festeggiare il suo compleanno
Suor André

Suor André - .

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Ha sconfitto il virus praticamente alla vigilia dei suoi 117 anni, festeggiati questo 11 febbraio, e la sua testimonianza suona ora come un’iniezione di speranza, non solo per i credenti, nella Francia che piange già quasi 80mila morti a causa della pandemia.
La storia di suor André, nata Lucile Randon, ovvero la donna più anziana di Francia e d’Europa, pare a molti incredibile. Ospitata dal 2009 a Tolone, in Provenza, presso la casa di cura Sainte Catherine Labouré, la religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli aveva contratto il virus il mese scorso, ma si prepara ora a degustare, per il proprio compleanno, il dessert a lei più caro, l’omelette norvegese. Soprattutto, potrà condividere questo momento di festa in video-conferenza con i propri familiari e si collegherà con lei pure il sindaco di Tolone, tanto suor André è divenuta un simbolo di forza e di speranza per quanti l’hanno conosciuta, così come per i suoi concittadini.

Una memoria limpida. Il rosario di Francesco

​Con suor André, festeggerà idealmente anche tutta la sua congregazione, la più numerosa società femminile della Chiesa, presente in una novantina di Paesi. Per longevità, la religiosa francese è seconda solo a una giapponese 118enne, Tane Tanaka. La religiosa conserva una memoria limpida di tanti eventi di una vita iniziata agli albori del secolo scorso. Per lei, la vocazione religiosa giunse a 40 anni, dopo tanti anni spesi come istitutrice in famiglie anche celebri, come i Peugeot.
Papa Francesco le ha inviato un rosario un paio d’anni fa. «La mia gioia quotidiana è di poter ancora pregare», ama spesso ripetere la religiosa francese dei record.

Gli auguri del direttore dell'Oms

A suor André sono arrivati gli auguri del direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa, Hans Kluge, che le ha dedicato un "felicissimo compleanno". "C'è una lezione straordinaria da imparare" da lei che, "durante la sua malattia, ha mostrato altruisticamente più preoccupazione per i suoi compagni di casa di cura che per la sua stessa vita". La lezione si riassume in poche parole, conclude Kluge, "prendetevi cura l'uno dell'altro".

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