giovedì 24 novembre 2016
Il presidente dell'Europarlamento, secondo i media tedeschi, può essere il candidato della Spd contro la cancelliera Merkel nel 2017
Schulz getta la maschera: addio all'Europa, si candida in Germania
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Ha rotto gli indugi. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, non correrà per un nuovo mandato alla guida dell'istituzione comunitaria, ma torna alla politica tedesca per presentarsi alle prossime elezioni per il Bundestag. Lo ha annunciato lo stesso Schulz in conferenza stampa confermando le anticipazioni di stampa. «Non correrò per un terzo mandato da presidente del Parlamento Europeo. Il prossimo anno correrò per il Bundestag come capolista in Nordreno-Vestfalia». Ma è chiaro, affermano molti osservatori, che sarà lo sfidante della cancelliera Angela Merkel che domenica ha annunciato la quarta candidatura alla guida del governo tedesco. La corsa tra i socialdemocratici è aperta con almeno altri due candidati di peso oltre a Schulz: l'attuale presidente del partito, Sigmar Gabriel, che è anche ministro dell'Economia e vice cancelliere nel presente governo di Grosse Koalition, e il sindaco-governatore di Amburgo, Olaf Scholz.

Il ministero degli Esteri

E a questo proposito Schulz ha rimarcato che la Germania ha «un ruolo particolare» nel consesso europeo. «Non è una scelta facile», ha aggiunto. In Parlamento Europeo dal 1994, Schulz è stato eletto presidente dell'istituzione il 17 gennaio 2012; al termine del suo primo mandato (18 giugno 2014) è stato eletto una seconda volta. «Continuerò a lavorare con la stessa forza e la stessaconvinzione fino alla fine» del mandato, in scadenza a inizio 2017. «Resto fedele al progetto europeo, e continuerò a sostenerlo.

La Grande coalizione

Oggi più che mai il mondo ha bisogno di un'Unione Europea forte e unita». Secondo la stampa tedesca, quando nel prossimo febbraio l'attuale ministro degli Esteri, il popolarissimo Frank-Walter Steinmeier diventerà presidente della Repubblica federale, proprio Schulz potrebbe succedergli come capo della diplomazia tedesca. E già qualche analista si lasci andare a previsioni di una Grande Coalizione che comprenderebbe la Cdu/Csu, i socialdemocratici e i Verdi. Ma forse è veramente un'ipotesi ancora lontana, perché da qui al voto ci sono ancora molti passaggi cruciali.

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