mercoledì 6 gennaio 2016
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All'insegna del "Songun", la politica dei "militari prima di tutto" avviata negli Anni '90 dal "caro leader" Kim Jong-il, la Corea del Nord ha lanciato e perseguito le sue ambizioni da Superpotenza nucleare bellica con grande tenacia, tanto da raggiungere in appena un ventennio livelli tecnologici che spaziano dagli ordigni atomici basati su uranio e plutonio fino all'idrogeno, secondo l'annuncio odierno. E adesso si lavora alla "miniaturizzazione" degli ordigni e alla possibilità di montare le testate su missili a lunga gittata potenzialmente in grado di raggiungere le coste degli Usa. YONGBYON, LA CITTÀ DELL'ATOMO: Il complesso di Yongbyon, a 100 km da Pyongyang, è il cuore delle strategie con la "filiera" dell'arricchimento dell'uranio, strada alternativa per ottenere il materiale fissile. Un reattore da 5 megawatt, un impianto per produrre combustibile e uno per il riprocessamento del plutonio dalle barre di uranio. Secondo gli esperti, il complesso è in grado di produrre materiale per diverse bombe atomiche all'anno e avrebbe dovuto essere smantellato in base all'accordo siglato nel nei colloqui a Sei (in stallo dal 2008 e di cui fanno parte Usa, Cina, Russia, Giappone, e le due Coree) del 2007 sul disarmo in cambio di aiuti. Ma Pyongyang non lo ha rispettato e dal 2009 sta sviluppando un reattore "ad acqua leggera" su tecnologia propria. L'ARRICCHIMENTO DELL'URANIO: la Corea del Nord lavora all'arricchimento, creando una seconda filiera di produzione di materiale fissile, più difficile da individuare coi satelliti. Pyongyang ha mostrato l'impianto con circa 2.000 centrifughe a esperti Usa. Resta il dubbio sul fatto che sia in grado di produrre solo uranio a basso arricchimento o ad alto, utilizzabile anche per fini militari. I TEST NUCLEARI: con quello della bomba all'idrogeno, da confermare, salgono a quota quattro. Il primo nel 2006, poi nel 2009 e nel 2012, motivo di forte attrito con la Cina, storico alleato. CAPACITÀ ACQUISITE: il regime ha autoproclamato l'ingresso nel club nucleare nel 2005. Per gli esperti Usa, Pyongyang avrebbe a disposizione oltre 50 chili di plutonio, sufficienti per 6-8 bombe. Si teme che nel 2020 si possa arrivare a quota 100 ordigni nei magazzini della Corea del Nord. Pur avendo compiuto test, ci sono però dubbi, secondo gli esperti, sui reali livelli raggiunti e la capacità di usare realmente gli ordigni.
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