mercoledì 8 aprile 2020
Duemila vittime in un solo giorno e 418mila contagi negli Stati Uniti, mentre il capo della Casa Bianca ha fretta di far ripartire il motore americano
Bernie Sanders esce di scena

Bernie Sanders esce di scena - Reuters

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Nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno superato i 418mila contagi da coronavirus e i 14mila morti, gli americani hanno scoperto chi sarà il rivale di Donald Trump alle elezioni di novembre per la Casa Bianca. Il ritiro, oggi, di Bernie Sanders dalla gara per le primarie democratiche, ha sancito la vittoria di Joe Biden come prescelto del partito dell’asinello per sfidare il presidente in carica nel voto di novembre.

Il coronavirus non ha dunque cambiato, ma solo rafforzato, la tendenza già in atto fra gli elettori liberal di cercare un candidato moderato e collaudato, come l’ex numero due di Barack Obama, per togliere le redini della nazione dalle mani di Trump, i cui consensi sono ulteriormente crollati fra i democratici a causa della sua gestione della crisi sanitaria. «Insieme sconfiggeremo Trump», ha esclamato trionfante Biden, salutando la decisione del senatore socialista di farsi da parte e promettendo di ascoltare la sua voce. «Il tuo movimento – ha concluso via Twitter l’ex vicepresidente – è un bene per il Paese e per il futuro». Sanders, che aveva già perso le primarie democratiche del 2016 contro Hillary Clinton, ha comunque rivendicato di aver «vinto la battaglia ideologica», e di aver imposto un dibattito su idee «fino a pochi anni fa considerate estremiste e stravaganti».

Come quella della sanità per tutti che, ha sottolineato, la «crisi orribile» provocata dal coronavirus ha reso ancora più necessaria, «mostrando a tutti chiarimento quanto sia assurdo l’attuale sistema di assicurazione sanitaria privata negli Usa». Anche Trump ieri aveva un messaggio per gli elettori delusi dall’uscita di scena di Sanders: «Dovrebbero venire nel partito repubblicano», ha twittato il presidente, accusando il partito democratico di aver eliminato in modo sleale il candidato socialista. Personaggio sul quale non aveva mai nascosto di puntare, confidando sul fatto che fosse più facile da sconfiggere.

Ma la strada per la Casa Bianca non è certo in discesa per Biden. Un sondaggio pubblicato oggi (Politico/Morning Consult) ha rivelato che gli americani avrebbero preferito Barak Obama per contrastare l’epidemia, ma che Trump è preferibile al suo ex vice. Alla domanda su chi sarebbe il miglior leader durante l’epidemia, il 52 per cento degli intervistati ha infatti risposto Obama, ma nel confronto con Biden, il capo della Casa Bianca esce vincitore con il 44 per cento dei consensi contro il 36 del candidato democratico. Riguardo, invece, a quanto fatto finora da Trump per contrastare l’epidemia, fra il 50 e il 55 per cento degli americani si ritiene insoddisfatto, a seconda delle rilevazioni, 7 punti in più rispetto a tre settimane fa. Per l’80% degli americani, inoltre, il peggio negli Usa deve ancora arrivare e un intervistato su cinque ha detto di conoscere personalmente una persona con il Covid-19. Un dato che non sorprende, visto che 12 americani su 10mila hanno ricevuto una diagnosi da Covid-19, un numero che sale drammaticamente a 8 su mille a New York. Qui ieri si sono registrate altre 779 morti, portando il totale dei decessi nello Stato (quasi tutti concentrati nella metropoli) a 6268 morti, più del doppio delle vittime degli attacchi dell’11 settembre.

«Per imprimere una svolta alla lotta al virus serve un robusto sistema di test e di monitoraggio, un qualcosa che dobbiamo ancora mettere in atto a livello nazionale», ha consigliato Obama, lanciando una rara critica al suo successore. Mentre il direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in risposta alle accuse di Trump all’Oms, ha ammonito i leader mondiali a «non usare il Covid-19 per conquistare punti politici, perché è come giocare con il fuoco», ma a rimanere uniti per sconfiggere la pandemia.

Il capo della Casa Bianca continuava però a ostentare ottimismo, nonostante le 2mila morti segnate ieri in un solo giorno negli Usa, sostenendo che «una volta riaperto il nostro grande Paese, e sarà presto, l’orrore del nemico in visibile, ad eccezione di quelli che hanno perso tristemente un membro della famiglia o un amico, dovrà essere rapidamente dimenticato». Trump ha fretta di far ripartire il motore americano e di far «crescere l’economia come mai prima d’ora!!!», e le autorità sanitarie cercano disperatamente di mettergli un freno. Anthony Fauci, il principale epidemiologo americano, figura scientifica guida nella task force della Casa Bianca contro il Covid-19, ha ribadito ieri che «non è il momento di abbandonare i provvedimenti di distanza sociale, ma di intensificarli».

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