Lavori di costruzione nel quartiere londinese di Battersea - Ansa

Fare di Londra la prima capitale, nel mondo, a emissioni zero entro il 2030. Questa è l’ambizione del sindaco Sadiq Khan che, incontrando l’Associazione Stampa Estera, ha illustrato il piano per raggiungere questo importante obiettivo. La nuova strategia è stata curata da “Element Energy”, società di consulenza specializzata nell’eliminazione dell’anidride carbonica.

Il piano di Khan è anche un grido d’allarme e una richiesta di aiuto lanciata al governo centrale di Boris Johnson, con il quale i rapporti da tempo non sono buoni. Khan ha infatti dichiarato, con questa nuova strategia, “un’emergenza climatica” per la capitale britannica e ha avvicinato di ben vent’anni l’obiettivo fissato nel 2018, quando fu stabilito di eliminare l'anidride carbonica dalla capitale entro il 2050.

“Dobbiamo ridurre il traffico nella nostra città del 27% entro il 2030”, ha spiegato il sindaco. “Oltre un terzo dei viaggi in auto fatti dai londinesi possono essere sostituiti da camminate della durata inferiore a venticinque minuti e due terzi da viaggi in bicicletta della durata inferiore ai venti minuti. Un’indagine ha appena dimostrato che la congestione provocata dal traffico è costata a Londra 5,1 miliardi di sterline, oltre 6 miliardi di euro, negli ultimi dodici mesi e ha riportato la città ai livelli di intasamento provocato dalle automobili precedenti alla pandemia, con un impatto molto negativo sull’inquinamento”.

Una parte chiave nel piano per diminuire i viaggi in auto è quella della la tassa che i londinesi devono pagare per entrare nelle zone centrali che ammonta oggi a 15 sterline, quasi 18 euro. Il sindaco ha annunciato che il sistema attuale potrebbe essere sostituito da uno schema più semplice nel quale chi guida paga in base alla distanza che percorre, a quanto inquina il veicolo che guida, a quanto è congestionata la zona in cui entra e a quale disponibilità vi è di trasporti pubblici.

Sadiq Khan ha ammesso che il principale disincentivo all'uso delle biciclette oggi è la scarsa sicurezza e ha promesso percorsi senza rischi, annunciando anche un aumento delle piste ciclabili.

“Ritengo il problema del cambiamento climatico una questione sociale”, ha detto ancora il sindaco di Londra, “perché sono i più poveri a pagare il prezzo più alto se la qualità dell’aria è peggiore e i trasporti pubblici non sono accessibili. Su questo nodo vi sono state frizioni con il governo centrale che ha tagliato drasticamente i finanziamenti ad autobus, treni e metropolitana e ritiene che i prezzi dei biglietti vadano aumentati. Noi preferiamo una strategia di trasporti pubblici a buon mercato che faccia aumentare il numero dei clienti e, in questo modo, le entrate. Anche per quanto riguarda la pedonalizzazione delle strade centrali, come Oxford street e Regent street, abbiamo le mani legate perché è un settore di competenza dei consigli comunali con i quali dobbiamo negoziare la decisione di eliminare le auto”.

Il rapporto ha preso in considerazione anche l’aumento della popolazione, che continua a salire rapidamente e che potrebbe superare gli 11 milioni entro il 2050. Un numero cosi alto di cittadini richiede un’ottima infrastruttura in termini di trasporti.

Il sindaco ha anche fatto una digressione di natura politica e, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha detto di non avere alcuna intenzione di candidarsi come sostituto del premier Johnson: "Mi piace moltissimo fare il sindaco di Londra".

Il sindaco di Londra ha presentato un piano per eliminare l'anidride carbonica dalla capitale entro il 2030 - Reuters