lunedì 22 maggio 2017
Il presidente iraniano risponde al capo della Casa Bianca, che da Riad aveva chiesto l'isolamento di Teheran a decine di Paesi musulmani
Il presidente iraniano Hassan Rouhani è stato appena rieletto (Ansa)

Il presidente iraniano Hassan Rouhani è stato appena rieletto (Ansa)

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Con il suo discorso di domenica a Riad, Donald Trump ha lasciato pochi dubbi sul fatto che la strategia conciliante seguita da Barack Obama è finita. Preannunciato dall’accordo da 110 miliardi di dollari sulle forniture di armi a Riad – nemico regionale di Teheran – Trump ancora una volta non ha fatto sconti all’Iran: "Sostengono il terrorismo e hanno aiutato il regime di Assad a compiere atti deprecabili”, ha sottolineato il presidente Usa. "Arriverà il giorno in cui il popolo iraniano avrà un governo giusto, il governo che si merita", ha aggiunto a poche ore dalla conferma alla presidenza iraniana del “moderato” Hassan Rohani.


Più volte accusato di islamofobia, anche per il suo divieto d’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sei Paesi musulmani, ancora bloccato in tribunale, Trump condivide con Riad l’opinione che l’Iran, sciita, sia una minaccia per il Medio Oriente e vuole che l’alleato si metta alla guida di un fronte che stabilizzi la regione e sconfigga il Daesh. Da parte loro i sauditi, dopo aver perso fiducia nell’America di Obama per l’accordo con l’Iran sul programma nucleare, vedono in Trump l’uomo che potrebbe consentire loro di rafforzarsi nella regione e fare affari miliardari.


Da Teheran oggi non si è fatta attendere peraltro la risposta dello stesso Rohani. L’Iran, ha fatto sapere, continuerà a portare avanti il suo programma di missili balistici. "I nostri missili sono per la pace e per difesa. I rappresentanti americani dovrebbero sapere che quando abbiamo bisogno di testare tecnicamente un missile lo faremo e non aspetteremo il loro permesso", ha aggiunto il presidente iraniano.


Rohani ha poi bollato come “una esibizione senza valore" il vertice tra Trump e i sauditi, concluso con la richiesta di "isolare" Teheran rivolta dal presidente americano a decine di Paesi musulmani. "Non si può pensare di affrontare il tema del terrorismo dando soldi dei popoli a una superpotenza", ha aggiunto il presidente iraniano appena eletto, riferendosi agli accordi siglati tra Washington e Riad e tra Washington e i Paesi del Golfo. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi, ha rincarato la dose accusando Washington di vendere armi a "pericolosi terroristi".

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