lunedì 22 novembre 2021
La Chiesa cingalese chiede alla politica e alle forze dell'ordine chiarezza sui mandanti dell'attentato del 21 aprile 2019. Non era stato fatto niente nonostante gli allarmi
Sacerdoti dell'Arcidiocesi di Colombo che protestano per la verità sulle vittime degli attentati di Pasqua del 2019

Sacerdoti dell'Arcidiocesi di Colombo che protestano per la verità sulle vittime degli attentati di Pasqua del 2019 - Ansa

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Se chiedi che "verità e giustizia vengano alla luce", rischi di essere fermato e denunciato. Nello specifico capita in Sri Lanka, dove il sacerdote Cyril Gamini Fernando è stato interrogato dai servizi di intelligence. Il motivo, appunto, è che padre Fernando ha tirato in ballo le falle dei servizi segreti, in riferimento alla strage di Pasqua del 2019, giorno in cui terroristi islamici attaccarono chiese, hotel e abitazioni private. Negli attacchi morirono 200 persone e ne ferirono gravemente altre 500.

Padre Cyril è membro del "Comitato cattolico nazionale per la giustizia alle vittime" dei terribili avvenimenti e insieme a lui la Chiesa cingalese tutta sta protestando, chiedendo "alla politica e alle forze dell'ordine di fare chiarezza e verità sui mandanti degli attentati del 2019".

Per questo un gruppo di preti cattolici dell'arcidiocesi di Colombo - la capitale dello Sri Lanka - ha tenuto un sit-in di protesta pacifica e di preghiera silenziosa davanti al Crime Investigation Department della città, dove è trattenuto padre Cyril. "Siamo radunati da tutta la diocesi di Colombo", fa sapere padre Cecil Joy, anch'egli presente al presidio, perché "la verità venga alla luce: la verità è un diritto delle vittime, è un dovere dello Stato. La comunità internazionale deve sapere. Chiediamo a tutti i fedeli di pregare per noi e con noi".

Il 21 aprile del 2019 furono tre gli hotel di lusso ad essere colpiti da attentatori kamikaze a Colombo, insieme a tre chiese: Sant'Antonio a Colombo, San Sebastiano a Negombo e la Chiesa di Sion a Batticaloa. Poi esplosero altre due bombe, una in una casa a Dematagoda e un'altra al Tropical Inn a Dehiwala.

Gli attentatori suicidi furono identificati come associati al gruppo jihadista National Thowheeth Jama'ath (NTJ).

Sul movente, i mandanti, la realizzazione degli attacchi però si sa ancora poco. Come rimane fumoso il perché del mancato intervento delle forze dell'ordine e dell'Intelligence in merito alla strage, sebbene avessero ricevuto segnali d'allarme su quello che stava per accadere. Ci sono molte incognite - si ribadisce al sit-in per la liberazione di Padre Cyril - e dopo due anni l'opinione pubblica non si è stancata a chiedere chiarezza.

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