venerdì 3 settembre 2021
Nel 2016 la sua foto con la maglia del campione confezionata con un sacchetto di plastica fece il giro del mondo. E il calciatore volle incontrarlo. Ora Murtaza Ahmadi chiede aiuto
La maglietta fatta con un sacchetti di plastica colpì il campione Messi che volle conoscere Murtaza

La maglietta fatta con un sacchetti di plastica colpì il campione Messi che volle conoscere Murtaza - Ansa

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Era il 2016 e divenne virale una foto che commosse il mondo. Era quella del bambino afghano Murtaza Ahmadi, che all'epoca aveva 5 anni, ritratto mentre giocava a calcio indossando un sacchetto di plastica trasformato nella maglietta dell'Argentina numero 10 di Lionel Messi. L'immagine emozionò anche il fuoriclasse del Barcellona, che volle incontrare Murtaza, desiderio realizzato grazie all'Unicef e ad alcuni sponsor, e gli regalò un completo ufficiale dell'Albiceleste con autografo e dedica personalizzata e, successivamente, lo accolse in campo in occasione di una amichevole del Barcellona.

Oggi Murtaza torna a chiedere aiuto al suo idolo, mentre in questi cinque anni anni sono cambiate molte cose, per Messi e soprattutto per il bambino afghano. La Pulce non è più al Barcellona e nel Psg gioca con la maglia n. 30, ma Murtaza Ahmadi sta vivendo ore da incubo a Kabul e ora lancia un appello al suo idolo. "Sono intrappolato in casa e non posso uscire - le sue parole alla Efe poi diffuse da vari altri media - perché ho molta paura dei talebani. Ti prego, salvami da questa situazione. Voglio giocare a calcio e farlo in pace, in un luogo sicuro. A volte di notte sogno che stanno arrivando i talebani, bussano alla porta e mi urlano contro".

Il piccolo Murtaza Ahmadi a 5 anni: indossava la maglia di Messi nel 2016

Il piccolo Murtaza Ahmadi a 5 anni: indossava la maglia di Messi nel 2016 - Ansa

Murtaza e la sua famiglia, che sono musulmani sciiti, sono a Kabul da due mesi, provenienti dalla provincia di Ghazni; hanno dovuto lasciare in tutta fretta la loro casa (dove sono rimasti i cimeli donati da Messi) a causa dell'avanzata dei talebani.

Per le minacce più volte ricevute, negli ultimi due anni avevano evitato di mandare il figlio a scuola, temendo un possibile sequestro visto che gli jihadisti dello stato islamico ritenevano che Messi avesse fatto alla famiglia del bimbo anche una grossa donazione di denaro.

Messi incontra Murtaza Ahmadi nel Qatar, il 13 dicembre 2016

Messi incontra Murtaza Ahmadi nel Qatar, il 13 dicembre 2016 - Ansa

A maggio del 2016 gli Ahmadi erano anche emigrati del Pakistan da dove poi avevano fatto richiesta di asilo politico agli Stati Uniti, che però l'avevano respinta. Da qui il ritorno in Afghanistan, dove la situazione è nel frattempo è precipitata. Ora l'appello di Murtaza a Messi, nella speranza che il sei volte Pallone d'Oro riesca a strapparlo ai talebani.

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