mercoledì 27 settembre 2017
Accolto il ricorso del legale dell'afroamericano: uno dei componenti della giuria aveva messo in dubbio che le persone di colore abbiano un'anima
Razzismo, in extremis la Corte Suprema ferma il boia in Georgia
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La Corte sSprema Usa ha concesso un'inattesa sospensione all'ultimo minuto dell'esecuzione di un
afroamericano condannato per omicidio che doveva essere ucciso ieri notte nello Stato meridionale della Georgia. La massima istanza giudiziaria Usa ha esaminato il caso di Keith Tharpe mentre questi si preparava a morire con un'iniezione letale, dopo la condanna a da parte di una giuria nelle quale uno
dei componenti aveva messo in dubbio che le persone di colore abbiano un'anima.

Tharpe era stato condannato per aver ucciso nel 1990 la cognata Jaquelin Freeman, mentre questa
andava in auto al lavoro insieme alla moglie separata dell'uomo. In base alle leggi della Georgia la giuria stabilì all'unanimità la condanna a morte di Tharpe. Nel 1998 una Ong che offre assistenza legale gratuita ai detenuti intervistò alcuni membri della giuria.

Uno di essi, un uomo bianco di nome Barney Gattie, in base alla trascrizioni del tribunale affermò che "ci sono due tipi di persone di colore: 1) i neri 2) i negri". "Dato che conosco la vittima e la famiglia del marito e so che sono tutti neri buoni, ho pensato che Tharpe, che non rientra nella categoria dei neri buoni per me, dovesse andare sulla sedia elettrica" ha detto Gattie. Il giurato aggiunse che lo studio della bibbia l'aveva portato a dubitare "che i neri abbiano un'anima". Gattie inoltre che per lui la parola "negro" non è un insulto, nonostante la connotazione razzista, e accettò di confermare le sue dichiarazioni sotto giuramento. L'accusa, consapevole che le sue parole potevano danneggiare il processo, lo convinse a ritrattare. L'uomo affermò sotto giuramento di averle pronunciate mentre era ubriaco.

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