domenica 21 giugno 2020
Tra Covid e guerra, la speranza nei volti di 660 piccoli accolti da padre Ibrahim Alsabagh: un po’ di catechismo, tanti giochi, i pasti e qualche vestito nuovo
L'oratorio estivo di Aleppo in una foto d'archivio

L'oratorio estivo di Aleppo in una foto d'archivio

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«Anche i volti dei bambini si sono fatti seri e preoccupati e pure loro non trovano più un motivo per sorridere». Si incrina la voce altrimenti comunque squillante («È la gioia di sentirmi amato dal Signore, pur in mezzo a tante difficoltà») di padre Ibrahim Alsabagh quando parla dei bambini di Aleppo. Bambini che si possono aiutare, con la Fondazione Mediolanum che raddoppierà l’importo di ogni singola donazione (informazioni sul sito di Pro Terra Sancta).

Bambini che la missione francescana della città siriana sta per riaccogliere al campo estivo, che verrà aperto nonostante tutto: «Sono 660 piccoli e faremo un po’ di catechismo, ma li faremo anche giocare, stare insieme, daremo loro qualche pasto e dei vestiti nuovi a quelli che le mamme non vogliono mandare perché hanno solo stracci da mettere», aggiunge padre Ibrahim, che inquadra il dramma dell’infanzia di Aleppo nel quadro generale di una situazione sempre più grave: il Covid-19 e le ulteriori sanzioni economiche hanno messo in ginocchio il Paese, cancellato i posti di lavoro ancora rimasti e svuotato i negozi, mentre la lira siriana si svaluta ogni giorno di più.

«Nella nostra parrocchia – racconta padre Ibrahim in un collegamento Internet realizzato da Pro Terra Sancta – l’85% della gente vive sotto la soglia di povertà. Gli altri sono appena autosufficienti. Ma ora c’è un altro nemico da affrontare: la perdita della speranza. La gente manifesta segni di disperazione, cammina per strada e parla da sola, pensa di non avere più un futuro. E sono sempre di più quelli che bussano al nostro convento». Dai religiosi arrivano non solo aiuti materiali, ma anche spirituali, pure attraverso quei social molto seguiti durante il lockdown. E un appello ai siriani «a non perdere la speranza, restate uniti e non scoraggiatevi» è arrivato anche dal cardinale Angelo Bagnasco che ha aperto l’incontro con padre Ibrahim.

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