giovedì 18 agosto 2022
Ong e reporter denunciano in Alabama la più lunga esecuzione negli Usa: «Staff incapace» che ha causato una fine atroce al condannato, Joe Nathan James Jr
Manifestazione negli Stati Uniti contro la pena di morte

Manifestazione negli Stati Uniti contro la pena di morte - Ansa

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Un killer condannato alla pena di morte in Alabama ha subito «tre ore di dolore e sofferenza» in quella che potrebbe essere stata «la più lunga esecuzione di sempre», secondo la Ong Reprieve, un gruppo per i diritti umani che ha finanziato una autopsia indipendente. Joe Nathan James Jr., 50 anni, è stato ucciso con una iniezione letale il 28 luglio scorso nonostante le disperate obiezioni della famiglia della vittima, che ha lottato perché la sua vita fosse risparmiata.

L’iniezione era prevista per le 18, ma è stata posticipata sino alle 21.04 e non è stato dichiarato morto prima delle 21.27. Il commissario penitenziario John Hamm ha insistito che «nulla di straordinario» aveva causato il ritardo e ha respinto le speculazioni dei reporter secondo cui il detenuto fosse già stato sedato prima dell’esecuzione. I sospetti hanno tuttavia portato ad una autopsia indipendente che, secondo Atlantic, ha dimostrato come «qualcosa di terribile sia stato fatto a James mentre era legato ad una barella dietro a porte chiuse». La reporter della rivista Elizabeth Bruenig ha riferito che «le mani e i polsi (del condannato) sono stati bucati con aghi in ogni posto che si potesse piegare o flettere».

Esperti medici contattati dalla testata hanno concluso, anche sulla base delle foto del cadavere, che il team preposto all’iniezione «non era qualificato» e probabilmente ha operato con «grossolana incompetenza». Alcune delle ferite suggeriscono inoltre che sia stato sedato prima dell’esecuzione finale e che una sua «più compatibile con un un trauma... accaduto durante una lotta».

«L’esecuzione di Joe Nathan James Jr. è durata più di qualsiasi altra iniezione nella storia documentata degli Usa e potrebbe essere la più lunga, usando qualsiasi metodo», secondo la Ong. «Sottoporre qualcuno sino a tre ore di dolore e sofferenza è la definizione di punizione crudele e inusuale», ha aggiunto.

L’autopsia ha indicato che «l’esecuzione è cominciata ore prima che ai testimoni dei media fosse consentito di entrare nella camera» ad hoc, quando sono stati «chiusi in un furgone penitenziario senza i loro telefoni». James «essenzialmente ha subito due esecuzioni: una procedura straziante a porte chiuse e poi una performance per i testimoni», accusa Reprieve.

L’Ong ha ricordato che nel 2018 l’Alabama cancellò l’esecuzione di Doyle Lee Hamm dopo che lo staff ebbe problemi nel trovare la vena adatta per l’iniezione, bucando con l’ago almeno 11 volte i suoi arti e l’inguine mentre tentava invano di trovare il punto giusto. Hamm alla fine è morto di cancro lo scorso anno.

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