martedì 26 luglio 2022
La "cancel culture" e la petizione contro il monumento voluto da Caterina la Grande. Già abbattuto dai bolscevichi è stato ricostruito nel 2007. Molti intellettuali si oppongono con forza.
Il monumento ai fondatori di Odessa

Il monumento ai fondatori di Odessa - Wikimedia Commons

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A Odessa rischia di diventare un “monumento della discordia”, dividendo in due la città fra chi lo vorrebbe fare a pezzi e chi pensa che la sua distruzione significherebbe demolire le radici culturali cosmopolite della città. Sta di fatto che la petizione per abbattere il “Monumento ai fondatori di Odessa” ha raggiunto ben 11mila firme, mentre, in direzione esattamente contraria, procede la volontà di tantissimi cittadini che si oppongono all’iniziativa, vuoi per motivazioni estetiche, vuoi di principio.

La statua è una delle più scenografiche e belle della città sul Mar Nero, dove l’impronta della tradizione culturale russa si fa sentire più che da altre parti. L’originale era stata fatta erigere niente meno che dall’imperatrice di Russia Caterina la Grande. I primi a decidere di toglierla di mezzo furono i bolscevichi, che poco tolleravano i residui di cultura zarista. Il monumento fu ricostruito nel 2007, a quasi 90 dall’abbattimento dell’originale.

Ma, in tempo di guerra, anche la sua copia è destinata a provocare mal di pancia in una parte della popolazione, che vede in quel blocco di bronzo che domina il porto e il Mar Nero il ricordo di un passato che si vorrebbe dimenticare. E un presente che incombe sempre più minaccioso. Poco importa se la statua sia stata ricostruita quando l’Ucraina era già uno Stato riconosciuto dalla comunità internazionale, e che le maestranze fossero tutte locali.

Molti intellettuali, soprattutto quelli che vivevano in città già ai tempi dell’Unione Sovietica, si sono opposti con forza all’abbattimento. Una delle motivazioni più frequenti è che distruggere la statua metterebbe gli ucraini sullo stesso piano dei russi. Molti hanno anche fatto notare come la matrice della cultura russa sia particolarmente forte e come la demolizione del monumento sarebbe uno sfregio alla storia della città di Odessa, aperta sul mare e che anche sotto l’Unione Sovietica, era comunque riuscita a mantenere il suo multiculturalismo. C’è poi chi teme che, al posto della statua, alla quale tutti riconoscono un valore artistico, venga sostituita un’opera meno gradevole.

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