mercoledì 3 luglio 2013
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Le parole di Barack Obama, due giorni fa, con la promessa di dare agli europei le informazioni sulla vicenda dello spionaggio Usa contro l’Ue, per ora non sembrano aver calmato le acque. Ieri, intervenendo in aula a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo, hanno espresso in prima persona la loro inquietudine i presidenti di Commissione Europea e Consiglio Ue, José Manuel Barroso e Herman Van Rompuy. Le rivelazioni, ha detto Barroso, «sono molto preoccupanti». Adesso «vogliamo trasparenza e chiarezza». Anche Van Rompuy ha spiegato che «l’Unione Europea ha chiesto e si aspetta un chiarimento pieno e urgente da parte degli Stati Uniti», limitandosi a dire di aver «preso nota» delle parole di Obama. E si apprende, intanto, che il ministro della Giustizia Usa Eric Holder ha inviato una lettera ai commissari alla Giustizia e agli Affari interni Viviane Reding Cecilia Malmström, preannunciando il lancio di un gruppo Ue-Usa di esperti sulle attività di intelligence. Della questione ha discusso ieri il collegio dei commissari europei riuniti a Strasburgo. «Mentre l’avvio dei negoziati sul libero scambio non deve subire un impatto – si legge in una nota pubblicata dalla Commissione al termine della riunione –, l’Unione Europea ha messo in chiaro che per una trattativa così globale e ambiziosa vi deve essere fiducia, trasparenza e chiarezza tra i partner». In mattinata la presidente lituana Dalia Grybauskaite, da lunedì presidente di turno della Ue, diceva di non ritenere «che le questioni attuali avranno un impatto diretto (sui negoziati, ndr)», prevedendo «una soluzione comune con gli Stati Uniti«.Chi è ormai sul piede di guerra è il Parlamento Europeo. Domani sarà votata una risoluzione comune, che si preannuncia molto dura. Sono sempre di più i gruppi che chiedono venga rinviato l’inizio dei negoziati fino a che non sarà stata fatta chiarezza. In questa direzione va un emendamento presentato ieri dal gruppo dei Socialisti e Democratici, sulla stessa linea anche i Verdi. Anche i Popolari ieri sembrano dubbiosi sull’opportunità di avviare il negoziato.
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