venerdì 19 giugno 2020
Dopo il divieto di discriminare i transgender sul lavoro, è il secondo verdetto sfavorevole questa settimana per il presidente Che minaccia: presto un’altra lista di giudici conservatori
Donald Trump ha incassato il no della Corte Suprema sugli immigrati arrivati negli Usa da bambini

Donald Trump ha incassato il no della Corte Suprema sugli immigrati arrivati negli Usa da bambini - Ansa

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New York Stop della Corte Suprema americana al tentativo di Donald Trump di eliminare il diritto degli immigrati giunti negli Stati Uniti da bambini a rimanere negli Usa. Grazie alla decisione del massimo tribunale statunitense circa 700mila giovani che vivono, hanno studiato e ora lavorano negli Usa potranno rimanere nel “loro” Paese senza paura della deportazione. I nove giudici hanno dato ragione alla corte che nel 2017 aveva impugnato la decisione della Casa Bianca di eliminare le protezioni stabilite dal programma Deferred action for childhood arrivals (Daca), creato nel 2012 da Barack Obama. È il secondo pronunciamento della Corte questa settimana che contraddice scelte politicamente importanti per il presidente Usa, già in svantaggio nei sondaggi rispetto allo sfidante democratico in vista delle elezioni di novembre.

Due giorni fa, i nove giudici hanno stabilito che il divieto di discriminazione nel mondo del lavoro va esteso anche all’orientamento sessuale e allo status “transgender”. Il verdetto ha, dunque, bloccato le regole in senso opposto appena emanate da Trump. Ieri in realtà la Corte non è entrata nel merito della validità delle scelte politiche dell’Amministrazione repubblicana, o di quella democratica che l’ha preceduta, in tema d’immigrazione ed espulsione. Si è limitata a sostenere che la Casa Bianca non ha fornito motivazioni valide per eliminare il programma.

«Non decidiamo se il Daca o la sua cancellazione siano politiche valide – ha scritto nella sua motivazione il giudice capo, John Roberts Jr., a nome della maggioranza che ha formato insieme a quattro colleghi –. Sosteniamo solo che l’agenzia governativa non ha ottemperato al requisito procedurale di fornire una spiegazione motivata per la sua decisione».

Trump ha subito messo in dubbio l’imparzialità dei magistrati, facendo appello ai sostenitori a rieleggerlo per non perdere altri diritti, come la libertà di religione o quella di portare armi, protetta dal secondo emendamento della Costituzione Usa: «Queste decisioni orribili e politicamente motivate sono colpi di fucile in faccia a tutti coloro che sono orgogliosi di chiamarsi repubblicani o conservatori. Abbiamo bisogno di più giudici o perderemo il nostro secondo emendamento e tutto il resto. Vota Trump 2020!», ha scritto su Twitter. Il presidente ha quindi lanciato una sfida alla Corte annunciando la decisione di pubblicare una nuova lista di giudici conservatori da cui sceglierà il prossimo membro del tribunale, in caso di dimissioni di uno dei nove togati. Immediata la risposta di Obama.

«Otto anni fa questa settimana, abbiamo protetto dalla deportazione i giovani che sono cresciuti come parte della nostra famiglia americana. Oggi sono felice per loro, le loro famiglie e tutti noi. Possiamo sembrare diversi e venire da ogni parte del mondo, ma ciò che ci rende americani sono i nostri ideali condivisi», si legge nel suo post su Twitter. Anche l’ex vicepresidente di Obama, candidato alla Casa Bianca, si è rallegrato. «Questa è una vittoria resa possibile dal coraggio e dalla resilienza di centinaia di migliaia di dreamers che sono scesi in campo coraggiosamente – ha detto Joe Biden – come presidente renderò permanente il Daca». Circa 700mila giovani hanno già partecipato al programma, che offre la possibilità di lavorare legalmente negli Stati Uniti a chi rispetta regole chiare e ha una fedina penale limpida. Più del 90 percento dei beneficiari del Daca, noti come dreamers, ha un impiego e il 45 percento studia, secondo dati governativi. Circa 30mila lavorano nel settore sanitario in ambiti necessari per combattere la pandemia da coronavirus. L’immigrazione è al centro della campagna elettorale di Trump.

Il presidente ha già esteso la sospensione all’accettazione di domande di asilo che aveva dichiarato come misura contro la pandemia.

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