sabato 13 maggio 2017
Ennesimo colpo di scena nel braccio di ferro che oppone la Corea del Nord agli Stati Uniti. «Avremo il dialogo se ci saranno le condizioni»
Le sedi dei parlamenti nordcoreano e statunitense

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Ennesimo colpo di scena nei rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti dell'era Donald Trump. Da Pyongyang, dopo settimane di retorica bellicosa, arriva a sorpresa un segnale di apertura.

Il direttore del ministero degli Esteri nordcoreano, responsabile per gli affari americano, Choe son-Hui, ha detto: «Avremo il dialogo se ci saranno le condizioni». Lo riferisce l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Alla domanda se la Corea del Nord sia pronta anche ad avviare un dialogo con la Corea del Sud, dopo l'elezione a presidente di Moon Jae-in, favorevole alla distensione con Pyongyang, Choe ha risposto: «Vedremo».

Qualcosa dunque si muove sul fronte diplomatico. Subito dopo essere stato eletto, il nuovo presidente sudcoreano ha aperto alla possibilità di volare a Pyongyang. Nel frattempo, le delegazioni di Corea del Sud e del Nord si “affronteranno” a Pechino in occasione del «Belt and Road Forum for International Cooperation», il gigantesco progetto cinese per dare vita alla moderna via della “Seta di mare e di terra”. Possibilisti anche gli Stai Uniti. Un portavoce del dipartimento di Stato americano ha fatto sapere che gli Usa restano aperti alla possibilità di avviare dei colloqui con la Corea, a condizione che «cessino tutte le attività illegali e i comportamenti aggressivi nella regione».

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