martedì 19 settembre 2017
Il più alto riconoscimento dell’Acnur, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, assegnato a un docente che è anche negoziatore: ha favorito la liberazione di alcune delle liceali rapite a Chibok
Il maestro elementare Zannah Mustapha

Il maestro elementare Zannah Mustapha

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Il più alto riconoscimento dell’Acnur, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, è stato assegnato a un maestro nigeriano che è anche un negoziatore: ha contribuito infatti al rilascio delle ragazze di Chibok, rapite dai terroristi di Boko Haram. Si chiama Zannah Mustapha e insegna ai bambini sfollati nel nord-est della Nigeria. Il 2 ottobre a Ginevra ritirerà i 100mila dollari associati al premio intitolato a Fridtjof Nansen, l’esploratore norvegese che fu il primo Alto Commissario per i rifugiati della Società delle Nazioni, l’antenata dell’Onu.
Quando furono rilasciate le prime 21 giovani della regione di Chibok tenute prigioniere per più di due anni, Mustapha era presente. E lo stesso è stato per altre 82 ragazze lo scorso maggio. Questo per l’autorevolezza che il maestro ha grazie alla scuola fondata nel 2007 a Maiduguri, la capitale dello Stato del Borno. Sempre rimasta aperta, anche durante gli scontri con Boko Haram, che hanno causato 20mila vittime e milioni di sfollati interni. «La nostra scuola – spiega – promuove la pace, è un posto dove ognuno conta: i bambini devono essere rafforzati e resi capaci di poter camminare sulle proprie gambe».
La scuola è completamente gratuita, così come lo sono i pasti, le divise e le cure mediche. Nel decennio successivo all’avvio, gli studenti sono cresciuti da 36 a 540 e migliaia sono ancora in lista d’attesa. L’anno scorso Mustapha ne ha aperto una seconda per altri 88 bambini segnati dalle ferite nel corpo e nell’animo, da chi ha visto la casa distrutta a chi è stato strappato dalla famiglia. L’annuncio del vincitore del Premio Nansen giunge in un contesto in cui, ancora oggi, decine di migliaia di giovani nigeriani crescono senza nessuna istruzione. Il sistema scolastico è al collasso sia a causa della forte crescita della popolazione, sia per il fatto che le strutture nel nord-est sono esposte agli attacchi di Boko Haram, che ha distrutto le scuole e ucciso gli insegnanti.
Maiduguri è l’epicentro delle violenze: la riconciliazione nella regione è un altro degli obiettivi perseguiti da Mustapha insieme al suo gruppo di educatori volontari, anche allargando il raggio d’azione a tutte le parti della società colpite dal conflitto: per esempio hanno costituito una cooperativa che fornisce lavoro a 600 donne rimaste vedove.

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