martedì 2 giugno 2015
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In Nepal è suonata domenica la campanella del ritorno a scuola. Ma per moltissimi alunni non esiste più una scuola dove tornare. Secondo i dati del governo, circa 8mila scuole sono state danneggiate o distrutte nel sisma del 25 aprile e in quello del 12 maggio. Così 14.000 alunni sono rientrati in aule temporanee realizzate con materiali di fortuna: lamiere, bambù o teli di plastica. Nei distretti più devastati di Gorkha, Sindhupalchok e Nuwakot circa il 90% degli istituti scolastici sono crollati o sepolti da frane. All'inizio le lezioni verteranno su attività di gruppo per aiutare i bambini a superare il trauma del sisma e offrire loro assistenza psicologica.

 

"Per il primo giorno di scuola, - racconta l'Unicef in una nota - i bambini dei distretti più duramente colpiti in Nepal hanno ricevuto materiali didattici, kit ricreativi e per la prima infanzia forniti dall'Unicef e dai suoi partner. Questo è un primo passo in avanti per i bambini, dato il livello di distruzione delle strutture scolastiche nei distretti più colpiti dal sisma. Sono previsti ulteriori impegni per riportare velocemente a scuola quanti più bambini". Il sisma ha causato oltre 8 mila morti e decine di migliaia di senzatetto che sono ancora in urgente bisogno di assistenza umanitaria secondo le Nazioni Unite.
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