giovedì 23 giugno 2022
Uccisi il 20 giugno, insieme a un'altra persona, in una chiesa di Urique nello stato di Chihuahua. Gli assassini avevano portato via i tre corpi. Il mandante sarebbe un narcotrafficante
Una Messa in memoria dei due gesuiti uccisi, con i loro ritratti

Una Messa in memoria dei due gesuiti uccisi, con i loro ritratti - Reuters

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I cadaveri di due sacerdoti gesuiti e di una guida turistica, uccisi il 20 giugno scorso da uomini armati all'interno di una chiesa di Urique, in una zona rurale dello stato settentrionale messicano di Chihuahua, sono stati recuperati.

Le autorità hanno ricordato che, dopo il triplice omicidio, il gruppo aveva portato con sé i corpi dei sacerdoti Javier Campos, 79 anni, e Joaquín Mora, 80 anni, e della guida turistica Pedro Palma.

Riferendosi alla vicenda, ieri papa Francesco aveva manifestato "dolore e sgomento" per le uccisioni, ribadendo la convinzione che "la violenza non risolve i problemi ma cresce inutili sofferenze".

Intanto la governatrice dello Stato di Chihuahua, María Eugenia Campos, ha sottolineato che è in corso una caccia all'uomo per cielo e per terra nella zona di Tarahumara, abitata dall'omonimo gruppo etnico, che è considerata una delle più pericolose del Messico.

Polizia e Procura sono convinti che il mandante degli omicidi possa essere un personaggio noto come "El Chueco"(Il truffatore), capo della cellula locale del cartello di narcotrafficanti di Sinaloa.

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