lunedì 9 giugno 2014
Avviato l'esame di caso della donna condannata per apostasia. I legali: "Notevoli possibilità di essere accolto". AIUTACI A SALVARLA
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​La Corte d'Appello sudanese ha avviato l'esame del caso di Meriam Yehia Ibrahim Ishag e ci sono "notevoli possibilità" che la donna sudanese condannata a morte per apostasia "possa tornare libera". Lo rende noto l'associazione Italians for Darfur."La speranza è che dopo i segnali positivi dei giorni scorsi - scrive la presidente dell'associazione Antonella Napoli -  il verdetto in primo grado sia ribaltato e Meriam possa così tornare libera". Se ciò non si verificasse, hanno però aggiunto i difensori di Meriam, la donna "sarà sottoposta alle 100 frustate previste per il reato di adulterio" mentre la sentenza di impiccagione resterebbe "congelata fino a quando non finirà di allattare la piccola Maya, nata in carcere il 27 maggio e che condivide un lettino con il fratellino di 21 mesi, Martin, nella cella in cuida febbraio è rinchiusa la mamma".  "L'appello ha notevoli possibilità di essere accolto - conclude la nota - l'avvocato Mohaned Alnour sostiene che il giudice d'Appello non possa non accogliere l'istanza suglierrori procedurali commessi nel precedente processo. E noi vogliamo condividere questo ottimismo".
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