venerdì 24 maggio 2019
Il lungo addio tra le lacrime: «Ma ora mi appare chiaro come rientri nel miglior interesse della nostra nazione che questo sforzo sia guidato da un nuovo primo ministro»
L'insediamento del 13 luglio 2016 e l'addio di ieri davanti a Downing Street (Fotogramma)

L'insediamento del 13 luglio 2016 e l'addio di ieri davanti a Downing Street (Fotogramma)

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Ecco il testo, integrale, della dichiarazione di addio di Theresa May

Fin da quando per la prima volta ho attraversato la porta che sta alle mie spalle da primo ministro, ho cercato di rendere il Regno Unito un paese che funziona non solo per pochi privilegiati, ma per tutti. E di onorare il risultato del referendum sull'Europa. Nel 2016 abbiamo offerto al popolo britannico una scelta. Contro ogni previsione, la gente ha votato per lasciare l'Unione Europea". "Mi sento sicura oggi come tre anni fa del fatto che in una democrazia, se si offre una scelta, si ha il dovere di attuare la decisione" presa.
"Ho fatto del mio meglio per fare questo. Ho negoziato i termini del nostro divorzio ed una nuova relazione con i nostri più stretti vicini, a tutela dei posti di lavoro, della nostra sicurezza e della nostra unione. Ho fatto quanto potevo per convincere i parlamentari ad appoggiare tale accordo. Purtroppo non ci sono riuscita".

"Ci ho provato tre volte. Ho creduto fosse giusto perseverare, anche quando le probabilità di insuccesso sembravano alte. Ma ora mi appare chiaro come rientri nel miglior interesse del nostro paese che questo sforzo sia guidato da un nuovo primo ministro. Quindi annuncio oggi che mi dimetterò da leader del Partito conservatore ed unionista venerdì 7 giugno, perché un mio successore possa essere scelto. Ho concordato con il presidente del partito e con il presidente del Comitato 1922 che il processo per eleggere un nuovo leader debba iniziare la settimana successiva".

"Ho tenuto Sua Maestà la Regina informata delle mie intenzioni e continuerò a ricoprire l'incarico di suo primo ministro fino a conclusione del processo. È, e resterà sempre oggetto di profondo rammarico per me il non essere stata in grado di attuare la Brexit. Toccherà al mio successore cercare una via che onori il risultato del referendum. Per riuscire, lui o lei dovranno trovare il consenso in parlamento, laddove io non l'ho trovato. Un tale consenso può essere raggiunto solo se coloro che si trovano da ogni parte del dibattito hanno la volontà di arrivare ad un compromesso".
Per tanti anni Sir Nicholas Winton - che salvò le vite di centinaia di bambini organizzando la loro evacuazione dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti attraverso la Kindertransport - è stato mio elettore a Maidenhead. In un altro momento di controversia politica, qualche anno prima della sua morte, mi prese da parte in occasione di un evento locale e mi diede un consiglio. Disse. "Non dimenticare mai che compromesso non è una parola sporca. La vita dipende dal compromesso".

Aveva ragione. Mentre ci sforziamo di trovare i compromessi di cui abbiamo bisogno nella nostra politica - se attuare la Brexit o ripristinare il governo della devolution in Irlanda del nord - dobbiamo ricordare che cosa ci ha portato qui. Perché il referendum non è stato solo un appello a lasciare l'Ue ma anche a un profondo cambiamento nel nostro paese. A fare del Regno Unito un paese che lavori veramente per tutti. Sono orgogliosa dei progressi che abbiamo realizzato negli ultimi tre anni.
Abbiamo completato il lavoro che David Cameron e George Osborne hanno iniziato: il deficit è quasi eliminato il nostro debito pubblico sta scendendo e stiamo mettendo fine all'austerità. La mia attenzione si è concentrata sull'assicurare che i buoni posti di lavoro del futuro siano creati nelle comunità in tutto il paese, non solo a Londra o nel South East, attraverso la nostra Modern Industrial Strategy.

Abbiamo aiutato più gente che mai a godere della sicurezza di un lavoro. Stiamo costruendo più case ed aiutando chi compra casa per la prima volta così che anche i giovani possano avere le opportunità che hanno avuto i loro genitori. E stiamo tutelando l'ambiente, eliminando i rifiuti di plastica, affrontando i cambiamenti climatici e migliorando la qualità dell'aria. Questo è ciò che un governo conservatore moderato e patriottico può raggiungere - anche mentre affrontiamo la più grande sfida in tempo di pace che qualsiasi governo abbia mai affrontato.
So che il partito conservatore può rinnovarsi nei prossimi anni. Che possiamo attuare la Brexit e servire il popolo britannico con politiche ispirate ai nostri valori. Sicurezza, libertà, opportunità.
Questi valori mi hanno guidato lungo tutta la mia carriera.

Ma il privilegio unico di questo incarico è usare questa piattaforma per dare voce a chi non ha voce, per combattere le ingiustizie che corrodono ancora la nostra società, ha aggiunto May, enumerando le scelte fatte in questa direzione in vari settori e ricordando la decisione di avviare l'inchiesta pubblica indipendente sulla tragedia alla Grenfell Tower, per cercare la verità, ha detto, per fare in modo che qualcosa del genere non si ripeta mai più e le persone che hanno perso la vita quella notte non vengano mai dimenticate. Perché questo paese è un'unione. Non solo una famiglia di quattro nazioni. Ma un'unione di persone - tutti noi. Qualunque sia il nostro background, il colore della nostra pelle o chi amiamo. Siamo uniti. E insieme abbiamo un grande futuro.
La nostra politica può essere sotto pressione, ma c'è così tanto di buono in questo paese. Così tanto di cui essere orgogliosi. C'è così tanto da essere ottimisti. Presto lascerò l'incarico che ha rappresentato l'onore della mia vita, seconda donna premier ma sicuramente non ultima. Lo faccio senza alcuna malevolenza, ma con un'enorme e durevole gratitudine per aver avuto l'opportunità di servire il paese che amo.

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