mercoledì 20 aprile 2022
In gioco due visioni radicalmente opposte. Il capo dell’Eliseo vuole rilanciare la costruzione dell’Unione, la rivale propone di smontare tutti i trattati. Carovita e Ucraina tra i temi più caldi
Il presidente francese uscente, Emmanuel Macron, e la sfidante, Marine Le Pen, durante il confronto televisivo

Il presidente francese uscente, Emmanuel Macron, e la sfidante, Marine Le Pen, durante il confronto televisivo - Ansa

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«Sarò la presidente della rinascita democratica, la presidente della concordia restaurata», ha lanciato lei in apertura, prima che lui ribattesse promettendo: «La nostra Francia sara più forte divenendo una grande potenza ecologica per il XXI secolo». Ieri sera, come nel 2017, la sfidante ultranazionalista Marine Le Pen e il presidente francese in carica Emmanuel Macron si sono dati battaglia in televisione per oltre 2 ore nel match politico transalpino dell’anno, a soli cinque giorni dall’epilogo della grande corsa per l’Eliseo.

Per entrambi, lo stesso obiettivo: convincere i francesi indecisi o tentati dall’astensionismo, a cominciare dai 7,7 milioni che il 10 aprile avevano votato per il “tribuno rosso” anticapitalista Jean-Luc Mélenchon, giunto terzo al primo turno.

Dopo aver stravolto la campagna elettorale, l’inedito sfondo della guerra in Europa ha molto condizionato pure lo scontro tv, mettendo ancor più in risalto le opposte convinzioni dei duellanti sul futuro continentale: da una parte, l’uomo che sogna di rilanciare e approfondire la costruzione europea; dall’altra, la donna che vorrebbe smontare tutti i trattati Ue, in nome di «un’alleanza europea delle nazioni».

La questione del potere d’acquisto, prima preoccupazione dei francesi per via del carovita, ha aperto il dibattito. Da una parte, per Le Pen, la promessa di abbassare l’Iva francese sui carburanti. Dall’altra, per Macron, il mantenimento di uno “scudo” speciale sui prezzi solo durante la crisi attuale dell’energia.

Il presidente ha pure sostenuto che «occorre riformare il mercato europeo dell’elettricità», insistendo sugli «1,2 milioni di impieghi in più» durante il quinquennio. Le Pen ha promesso di «fare del potere d’acquisto la grande priorità». Si è poi passato al capitolo internazionale, dominato dalla guerra. «Il ruolo della Francia e dell’Europa è di sostenere l’Ucraina», ha assicurato Macron, nella scia del suo impegno diplomatico degli ultimi mesi. Le Pen ha espresso la propria «solidarietà assoluta» a Kiev, ma la vicinanza esibita in passato verso Mosca si è rivelata ancora una volta una palla al piede della sfidante, attaccata da Macron proprio su questo punto, compreso il prestito contratto in Russia per il proprio partito. «Siamo un partito povero, ma non è un disonore», ha replicato lei.


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