mercoledì 12 luglio 2017
Avrebbe intascato tangenti per 1,2 milioni. L'ex presidente non andrà in carcere fin quando la sentenza non sarà confermata in appello. La denuncia del Pt: vogliono impedirgli di candidarsi nel 2018
Luiz Inácio Lula da Silva in un comizio a San Paolo: l'ex presidente brasiliano ha 72 anni

Luiz Inácio Lula da Silva in un comizio a San Paolo: l'ex presidente brasiliano ha 72 anni

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Colpevole di «corruzione e riciclaggio» e per tanto condannato a «nove anni e mezzo» di prigione. Luiz Inácio Lula da Silva ha perso il primo round con il magistrato Sergio Moro. Secondo il tribunale di Curitiba, l’ex presidente ha incassato tangenti per 3,7 milioni di reais – l’equivalente di 1,2 milioni di euro – dall’azienda Oas, coinvolta nello scandalo “Lava Jato”, il giro di mazzette al colosso petrolifero pubblico Petrobras. Denaro in gran parte riciclato in nella ristrutturazione di un attico di lusso a Guarujá, sul litorale di San Paolo. Una sentenza prevedibile dopo la condanna, qualche settimane fa, di Antonio Palocci, ex esponente di spicco del Partido dos trabalhadores (Pt) e ministro di Lula, sempre nell’ambito di Lava Jato. L’ex presidente, tuttavia, non andrà in carcere fin quando la condanna non sarà confermata in un secondo grado di giudizio. In tal caso, Lula – come lo chiamano i brasiliani – non potrà presentarsi alle elezioni dell’anno prossimo. Un bel colpo per il leader. Quest’ultimo – che si proclama innocente –, però, non si dà per vinto. La difesa ha già annunciato l’appello. Tanto la battaglia giudiziaria sarà ancora lunga: l’ex sindacalista, che ha lasciato il Palazzo di Planalto con una popolarità dell’86 per cento al termine di otto anni di governo, dovrà affrontare altri quattro processi per Lava Jato. Il suo partito – il Pt – denuncia da mesi che le imputazioni sarebbero state montate ad arte per sbarrare la strada a un terzo mandato di Lula. Una possibilità concreta se l’ex leader dovesse ripresentarsi: al momento, tutti i sondaggi lo danno in testa. Anche perché pure l’opposizione ha i suoi guai giudiziari. Lava Jato coinvolge politici di tutti gli schieramenti. Incluso l’attuale presidente, Michel Temer. Proprio in questi giorni, il Congresso decidendo se autorizzare il processo nei suoi confronti.

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