martedì 5 luglio 2022
La diocesi smentisce la versione della polizia: non liberato con un blitz, ma svenuto e abbandonato dai rapitori che lo hanno creduto morto. Ora è in ospedale
Il missionario somasco Luigi Brenna picchiato e creduto orto dai rapitori

Il missionario somasco Luigi Brenna picchiato e creduto orto dai rapitori - Da pagina Facebook di "Aiuto alla Chiesa che soffre"

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È libero, in ospedale, padre Luigi Brenna, missionario italiano vittima di un tentato rapimento domenica 3 luglio. Membro dei chierici regolari somaschi, padre Brenna, 71 anni, era stato portato via a Ogunwenyi, nell'area del governo locale sud-occidentale di Ovia, nello Stato di Edo, nel sud della Nigeria.

Smentendo la versione della polizia, che aveva annunciato la liberazione del missionario mediante un blitz degli agenti, l'arcidiocesi di Benin City ha chiarito che padre Brenna era stato abbandonato svenuto dagli stessi rapitori che lo credevano morto per le percosse subite.

Domenica scorsa padre Brenna, riferisce l'arcidiocesi, "stava assistendo a una partita di calcio tra i ragazzi del villaggio a Usen, di fronte al campo da gioco della comunità Somasca. Improvvisamente, alcuni presunti pastori hanno fatto irruzione sul posto sparando sporadicamente. I ragazzi che giocavano a calcio sono fuggiti con grande paura e tremore e hanno catturato padre Luigi Brenna, Crs, prima che potesse correre nel suo appartamento. Lo hanno picchiato; hanno usato machete sulla testa e sul corpo e lo hanno trascinato via. Dopo circa mezzo chilometro di camminata intensa e di trascinamento, lo hanno picchiato ancora di più perché resisteva a seguirli, così è svenuto. Lo hanno lasciato e se ne sono andarti pensando che fosse morto. Quando ha ripreso conoscenza, è tornato a casa in una pozza di sangue. I suoi compagni sacerdoti, che si erano nascosti al rumore degli spari intorno alla loro casa, sono usciti dai loro nascondigli e lo hanno portato di corsa all'Igbinedion Teaching Hospital di Okada. Oggi, lunedì 4 luglio 2022, è stato portato in un altro ospedale per continuare le cure. Ringraziamo Dio poiché sta rispondendo alle cure. Preghiamo affinché gli conceda una guarigione più rapida".

Nello Stato di Edo, nei giorni scorsi, sono stati rapiti altri due sacerdoti nigeriani, padre Peter Udo e padre Philemon Oboh. Un altro prete nigeriano è stato rapito nella mattinata del 4 luglio a Zambina, nello Stato nord-orientale di Kaduna. Si tratta di Emmanuel Silas che celebra nella chiesa di San Carlo, Zambina, nell'area del governo locale di Kauru nello Stato di Kaduna.

I rapimenti di sacerdoti cattolici e anche quelli di cittadini comuni, nigeriani e stranieri, sono in aumento in Nigeria. Il 29 giugno quattro cittadini cinesi sono stati rapiti nell’assalto alla miniera di Ajata Aboki, che ha provocato un numero imprecisato di vittime e di feriti.

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