venerdì 24 giugno 2016
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Panico sulle Borse nel giorno della Brexit : Piazza Affari chiude con l'indice Ftse Mib in caduta del 12,48% a 15.723 punti, sotto soglia 16.000. E' il maggior calo mai registrato a Milano, superiore anche al calo del 7,57% che si è avuto l'11 settembre 2001 dopo l'attacco alle Torri Gemelle. E il tonfo registrato a Milano manda in fumo quasi 61 miliardi di euro. Il listino infatti alla vigilia dell'esito del referendum sulla Brexit capitalizzava 488.725 milioni. Con la caduta dell'indice Ftse Mib del 12,48% (per il Ftse All Share il calo è stato poco minore e pari all'11,75%) si sono persi 61 miliardi in termini di valore. A picco anche tutte le altre piazze: Londra, epicentro del terremoto Brexit per i mercati, ha chiuso con l'indice Ftse 100 in calo del 3,15% a 6.138 punti; Parigi ha terminato la seduta con un tonfo dell' indice Cac dell'8,04% a 4.106 punti; a Francoforte l'indice Dax è scivolato in chiusura a 9.557 punti: la perdita della seduta è del 6,82 per cento; Madrid: l'indice Ibex lascia sul terreno il 12,35% a 7.787 punti. L'uscita del Regno Unito dalla Ue costa alle borse europee oltre 637 miliardi di euro. A tanto ammonta la capitalizzazione bruciata, nel venerdì nero dopo l'esito del referendum sulla Brexit, se si guarda al calo dello Stoxx Europe 600. L'indice, che comprende 600 società quotate sui mercati di 18 Paesi del Vecchio Continente, ha perso in una sola seduta l'8,62% mandando in fumo una bella fetta della capitalizzazione della vigilia (7.394 miliardi di euro giovedì) Profondo rosso anche per Wall Street. Quando sono passate due ore dall'apertura Wall Street continua a scontare l'effetto Brexit e prosegue con pesanti perdite, trascinata in basso anche dal tracollo delle Borse europee. Il Dow Jones cede il 2,75%, il Nasdaq il 3,28% e l'indice S&P500 il 2,86%.
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