venerdì 15 giugno 2018
Atteso l'annuncio di Trump riguardo a una lunga lista di prodotti made in China. Ma le autorità cinesi sono pronte alla guerra commerciale
Il presidente cinese Xi Jinping (Ansa)

Il presidente cinese Xi Jinping (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

La Cina ha annunciato, tramite il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, che reagirà ai dazi che Donald Trump ha deciso di imporre su una lunga lista di prodotti cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari. Nelle prossime ore il presidente americano annuncerà ufficialmente la misura, che secondo il Wall Street Journal è già stata approvata. Non è ancora chiaro quando il provvedimento entrerà però in vigore. La decisione del presidente Usa - presa per “punire” Pechino, accusata di rubare tecnologie alle aziende statunitensi e di violare i diritti sulla proprietà intellettuale - rischia di scatenare una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina senza precedenti e dagli esiti imprevedibili.

Secondo il quotidiano americano, Trump avrebbe preso la decisione dopo un vertice con i suoi più stretti consiglieri della Casa Bianca e con alcuni dei massimi responsabili della sicurezza nazionale, del Tesoro e del dipartimento del Commercio. Una riunione durata circa 90 minuti in cui sono state confermate tariffe del 25 per cento su un lungo elenco di beni che la Cina esporta in Usa e che verrà resa nota nelle prossime ore. La lista stilata originariamente dagli esperti - secondo le bozze circolate nelle scorse settimane - riguardava circa 1.300 categorie di prodotti Made in China, a partire da quelli tecnologici.

Pechino ha già minacciato a suo tempo il varo a sua volta di un pacchetto di dazi su beni Made in Usa anche in questo caso per un valore di 50 miliardi di dollari, compresi aerei e semi di soia. Ma Trump ha già minacciato dazi su altri 100 miliardi di dollari di prodotti cinesi, oltre a una stretta sugli investimenti di Pechino negli Usa che dovrebbe essere annunciata il 30 giugno.

Due settimane fa, gli Usa hanno deciso di applicare imposte del 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio anche a Unione Europea, Canada e Messico, dopo aver stabilito lo scorso marzo le stesse tariffe per altri Paesi, a partire proprio dalla Cina. Ieri il segretario di stato americano Mike Pompeo ha avuto incontri di alto livello a Pechino su numerose questioni bilaterali e globali, ma gli incontri avuti non sono riusciti a dirimere la controversia commerciale con Pechino.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: