sabato 29 ottobre 2016
A dieci giorni dalle presidenziali Usa riesplode lo scandalo. Clinton vedere ridotto a 2 punti il vantaggio su Trump. Sotto accusa il capo repubblicano del Bureau
Hillary crolla, inchiesta Fbi sulle email
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A 10 giorni dalle presidenziali Usa e mentre i sondaggi vedono il margine di Hillary Clinton ridursi sensibilmente rispetto alla scorsa settimana, il Fbi riapre l’inchiesta sulle email segrete dell’ex segretario di Stato. La candidata si ritrova dunque di nuovo al centro del cosiddetto scandalo emailgate: l’uso da parte di Clinton, quando era ministro degli Esteri, di un server privato di posta elettronica invece di quello governativo. Compito della polizia federale è scoprire se i circa 60mila messaggi circolati abbiano divulgato segreti di Stato. Il direttore del Fbi, James Comey, un repubblicano nominato da Barack Obama, ha spiegato ieri alla Commissione giustizia del Senato Usa che la decisione di riaprire il caso nasce dalla comparsa di nuove email.

Prima della bufera

Che non sarebbero collegate alla precedente inchiesta di luglio. Tali messaggi sarebbero stati scoperti dopo il sequestro dei dispositivi elettronici di proprietà del braccio destro di Hillary, Huma Abedin, e di suo marito Anthony Weiner, quest’ultimo coinvolto in una vicenda di scambio di foto a sfondo sessuale. «Il Fbi è venuto a conoscenza dell’esistenza di nuove email». Secondo le prime indiscrezioni divulgate da Fox, nel materiale finora esaminato dagli inquirenti, non c’è alcuna informazione classificata. Immediata la reazione di Donald Trump: «È una grande notizia, il Fbi rimedia agli errori», ha commentato. Mentre la campagna di Clinton ha chiesto al Fbi di rivelare le nuove e mail: «Hanno l’obbligo verso il popolo americano di fornire i dettagli di quanto stanno visionando». La notizia ha “gelato” le contrattazioni a Wall Street che è girata in rosso. A settembre lo stesso Comey aveva chiuso l’inchiesta perché la sua agenzia non aveva riscontrato alcun comportamento criminale da parte dell’ex first lady o del suo personale. Ma il direttore aveva pesantemente criticato Clinton per il suo uso «estremamente irresponsabile» di informazioni riservate e di segreti di Stato. Gli analisti stano cercando di prevedere l’impatto delle rivelazioni sui sondaggi. Secondo la rilevazione Washington Post-Abc News Clinton ha perso terreno e raccoglie ora il 47% dei consensi rispetto al 45% del tycoon. Ma le interviste sono state condotte tra il 24 e il 27 ottobre, prima che la nuova tegola colpisse la campagna elettorale.

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