lunedì 29 maggio 2017
Ma sale la tensione con il genero che prepara la sua difesa. In Israele Nethanyahu riunisce il governo al muro del pianto. Ira dell'Anp: «Una provocazione»
Il presidente Donald Trump in una riunione con Jared Kushner (Ansa)

Il presidente Donald Trump in una riunione con Jared Kushner (Ansa)

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Jared Kushner «sta facendo un ottimo lavoro per il Paese. Ha la mia totale fiducia», afferma il presidente americano, Donald Trump, intervenendo sul New York Times per la prima volta direttamente sul caso Kushner. «È rispettato da tutti e sta lavorando a programmi che ci faranno risparmiare miliardi di dollari. Inoltre, e questa è forse la cosa più importante, è una brava persona» ha detto Trump del genero.

«Fiducia», ma sale la tensione alla Casa Bianca

Tuttavia, secondo New York Times, i rapporti del super consigliere Kushner sono ultimamente tesi per l'irritazione del presidente nei confronti della sorella di Kushner, Nicole Meyer, per aver promesso visti americani a investitori cinese. La tensione è poi salita con il licenziamento di James Comey. Il New York Times cita alcune fonti, secondo le quali i rapporti fra i due avevano iniziato a vacillare già con i ripetuti tentativi di Kushner di far fuori lo stratega Steve Bannon, e le richieste per cambiare la comunicazione della Casa Bianca, cacciando Sean Spicer. All'interno della Casa Bianca Kushner è ritenuto un «intoccabile» con vasti poteri e un ampio portafoglio di compiti, ma senza dover pagare le conseguenze di eventuali fallimenti. Eppure i rapporti fra Kushner e Trump non sono di così lunga data. I due prima delle elezioni non erano particolarmente vicini, ma hanno legato quando Kushner ha preso la guida della campagna digitale e ha convinto il riluttante Rupert Murdoch sulla sostenibilità della candidatura di Trump mostrandogli un video di uno dei suoi comizi.

Kushner inizia a preparare la sua difesa

Jared Kushner è pronto a difendersi dalle accuse e a dare battaglia. Ebreo osservante, il genero di Donald Trump, Jared Kushner, ha trascorso Sabbath, il giorno ebraico del riposo, in isolamento, con la moglie, Ivanka Trump, senza utilizzare dispositivi elettronici, ma è assolutamente intenzionato a difendersi dalle accuse di avere aperto un canale di comunicazione preferenziale con Mosca che gli stanno piovendo addosso. Lo hanno riferito persone a lui vicine. I Democratici nelle ultime ore hanno chiesto di revocare il nulla osta al suo accesso a documenti riguardanti la sicurezza nazionale.

Attesa in Israele. Netanyahu riunisce il governo al muro del pianto

Certamente alla posizione di Kushner, principale mediatore dell'Amministrazione per il Medio Oriente, si guarda con molta apprensione. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto celebrare il 50esimo anniversario della Guerra dei sei giorni con una riunione del suo governo all'interno del tunnel del Muro del Pianto. «Rafforzeremo» Gerusalemme, ha promesso Netanyahu, citando diversi progetti di sviluppo fra cui una funicolare per portare turisti e fedeli al muro del Pianto, il luogo più santo dell'ebraismo. Cinquant'anni fa, nel 1967, Israele sconfisse i paesi arabi che l'avevano attaccato nella Guerra dei Sei Giorni, conquistando Gerusalemme est e la Cisgiordania. Israele considera Gerusalemme sua capitale "eterna e indivisa". La comunità internazionale non riconosce però la sovranità israeliana su Gerusalemme est, che i palestinesi vogliono come loro futura capitale quando avranno uno stato. Dura reazione del negoziatore capo palestinese Saeb Erekat secondo il quale si è trattato di un gesto «provocatorio». «Il governo israeliano - ha affermato ancora il dirigente palestinese - ha deciso di celebrare i 50 anni di occupazione e l'inizio del mese islamico del Ramadan inviando al popolo palestinese un chiaro messaggio,ossia che le violazioni sistematiche dei suoi diritti sono destinate a continuare».


Trump ha alzato la voce con Abu Mazen: inaffidabile

Intanto si apprende che l'incontro avvenuto la scorsa settimana a Betlemme (Cisgiordania) fra Donald Trump e Abu Mazen ha avuto momenti di forte tensione e il presidente degli Stati Uniti ha anche alzato la voce nei confronti del padrone di casa: lo sostengono due giornali israeliani, Israel ha-Yom e Maariv. I giornali israeliani hanno appreso che Trump si è detto «ingannato» da Abu Mazen per la sua proclamata volontà di pace mentre, ha lamentato ad alta voce, l'Anp paga i familiari di palestinesi catturati da Israele per attività violente legate all'intifada. Un collaboratore di Abu Mazen, Taleb a-Sana, ha replicato alla radio militare israeliana che questa descrizione del colloquio è infondata. Nelle sue apparizioni in pubblico Trump ha effettivamente criticato l'Anp per il sostegno economico alle famiglie dei detenuti, ma anche ribadito che Abu Mazen è un partner di pace per Israele.






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