mercoledì 9 febbraio 2022
La diocesi replica alle accuse affermando che non alcuna responsabilità: l'area è affittata e non viene più visitata dall'inizio della pandemia.
Il vescovo Irenios

Il vescovo Irenios - Dal sito della diocesi cattolica siro-malankara di Pathanamthitta

COMMENTA E CONDIVIDI

Monsignor Samuel Irenios Kaattukallil, vescovo di Pathanamthitta in Kerala, e cinque sacerdoti della stessa diocesi sono stati arrestati in India con l’accusa di «scavi di sabbia illegali» per un’attività che sarebbe avvenuta in un terreno che si trova nel distretto di Tirunelveli, nel vicino stato del Tamil Nadu.

Al centro della vicenda c'è un terreno di 300 acri del villaggio di Pottal. È qui che sarebbero stati effettuati gli scavi non autorizzati. La diocesi però ha precisato che questi campi da tempo sono stati stati affittati a un agricoltore. La stessa diocesi, di conseguenza, ha già avviato il procedimento per rescindere il contratto di affitto. L'accusa però sostiene che la diocesi fosse al corrente della lavorazione di pietre e sabbia nella sua proprietà. La difesa fa invece presente che da due anni nessun esponente della diocesi ha più avuto occasione di andare sul posto a causa della pandemia e dei divieti relativi.

L’arresto, secondo AsiaNews, è stato disposto dal tribunale locale. Il vescovo Irenios, 69 anni, è stato ricoverato in un ospedale a causa di un malore insieme a un altro sacerdote, padre Jose Chamakala. Gli altri quattro preti – il vicario generale della diocesi padre Shaji Thomas Manikulam, padre George Samuel, padre Jijo James e padre Jose Kalaviyal – si trovano in un centro di detenzione a Nanguneri.

La notizia degli arresti è giunta in Tamil Nadu proprio nelle ore in cui in una vicenda del tutto diversa, ha ottenuto la liberazione su cauzione sr. Sahaya Mary, la religiosa delle Francescane del Cuore Immacolato di Maria che era in carcere da più di due settimane per il suicidio di una ragazza di 17 anni avvenuto in un ostello delle suore a Michaelpatti, un villaggio nel distretto di Thanjavur. Una vicenda dolorosa che i fondamentalisti indù hanno strumentalizzato, attribuendo il gesto estremo a presunte pressioni per la conversione della ragazza.

“Oggi stesso tornerà a casa, ringraziamo tutti per le preghiere e il sostegno”, ha dichiarato ad AsiaNews
la superiora provinciale dell’ordine religioso, sr. Firmina Mary. Il giudice ha disposto che anche l’altra suora accusata dal padre della ragazza per la vicenda non venga arrestata.



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: