martedì 11 maggio 2021
250 razzi dalla Striscia di Gaza, mentre l'esercito israeliano ha bombardato 140 obiettivi militari. Israele rivendica l'uccisione di 15 militanti di Hamas. Tra i palestinesi 24 vittime (9 minorenni)
L'edificio del ministero dell'interno di Hamas, alla periferia di Gaza, distrutto da un raid aereo israeliano

L'edificio del ministero dell'interno di Hamas, alla periferia di Gaza, distrutto da un raid aereo israeliano - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Notte di guerra al confine tra la Striscia di Gaza e Israele e l'escalation prosegue ancora oggi con ripetuti lanci di razzi dalla Striscia e raid dell'esercito dello Stato ebraico contro obiettivi di Hamas. Ad Askhelon, nel Sud di Israele, sono di nuovo scattate le sirene di allarme e 26 israeliani sono stati feriti dai razzi, uno dei quali ha centrato un edificio di otto piani.

Sono stati più di 250 i razzi lanciati nella notte, mentre l'esercito israeliano ha bombardato 140 obiettivi militari nella Striscia: Israele ha rivendicato l'uccisione di 15 militanti di Hamas, mentre secondo il movimento islamista al potere nella Striscia, nei bombardamenti sono morti 24 palestinesi, tra cui nove minorenni, mentre i feriti sono più di 100.

Nella notte ci sono stati anche nuovi scontri a Gerusalemme est tra manifestanti palestinesi e la polizia israeliana. Violenze sono state segnalate anche in numerose città: un arabo è stato ucciso e altri due feriti a Lod, nel centro di Israele: la polizia ha arrestato un residente ebreo sospettato dell'omicidio.

I razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Gerusalemme

I razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Gerusalemme - Ansa

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che i palestinesi hanno superato "una linea rossa" con il lancio di missili verso Gerusalemme e che lo Stato ebraico "risponderà con la forza". Il portavoce dell'esercito israeliano, Hidai Zilberman, ha avvertito che gli attacchi sulla Striscia di Gaza si intensificheranno nei prossimi giorni. Israele ha colpito siti di produzione e stoccaggio di razzi, compound militari e centri di addestramento, oltre a due tunnel sotterranei.

L'esercito aveva già avvertito che tutte le opzioni sono sul tavolo, compresa una operazione di terra e ha già rafforzato l'artiglieria al confine. Nei raid è stata colpita anche la casa di un comandante di Hamas. "Se Israele continuerà ad attaccare, trasformeremo Ashkelon in un inferno", ha minacciato il portavoce dell'ala militare di Hamas, Abu Ubaidah. "Abbiamo lanciato razzi contro Ashkelon a seguito di un attacco israeliano che ha colpito una casa a ovest di Gaza City", ha aggiunto.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunito d'urgenza, non ha raggiunto un accordo per una dichiarazione comune. Gli Stati Uniti hanno ritenuto "non appropriato un messaggio pubblico in questa fase", hanno riferito fonti diplomatiche. L'incontro si è tenuto su richiesta di Tunisia, Norvegia e Cina che hanno presentato una bozza di dichiarazione, in cui si invitava "Israele a fermare le attività di insediamento, demolizione ed espulsione" dei palestinesi, "anche a Gerusalemme est". L'Ue ha chiesto la fine immediata delle violenze. Numerosi gli appelli alla moderazione, tra cui quello del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

L'escalation di domenica e lunedì

Dopo tre giorni di scontri, lunedì una pioggia di razzi è stata lanciata dalla Striscia di Gaza verso Israele. Bersagliata in particolare Gerusalemme. Le sirene sono suonate ed è stata evacuata la Knesset, il Parlamento israeliano, oltre alla Città Vecchia. Un lancio di 6 razzi è stato rivendicato da Hamas. come "risposta - ha fatto sapere il portavoce dell'ala militare di Hamas, Brigate Ezzedin al-Kassam - all'aggressione e ai crimini contro la Città Santa e alle prevaricazioni contro il nostro popolo nel rione di Sheikh Jarrah e nella moschea al-Aqsa". L'ala militare della Jihad islamica, Saraya al-Quds, ha rivendicato il lancio di 30 razzi verso Israele.

Il premier Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di aver oltrepassato la "linea rossa" e ha promesso una risposta dura. "Non tollereremo un attacco sul nostro territorio, nella nostra capitale, contro i nostri cittadini e soldati. Chiunque ci attaccherà pagherà un prezzo caro", ha detto il leader. Ai razzi lanciati da Hamas, l'esercito israeliano ha risposto con attacchi aerei a Gaza che hanno ucciso almeno una persona, mentre il ministero della Salute palestinese ha aggiornato a 24 morti, tra cui nove minori, il bilancio dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. I feriti sono almeno 103. Secondo i media di Tel Aviv invece la morte dei 3 bambini palestinesi a Gaza sarebbe stata causata da un fallito attacco da parte di Gaza contro Israele.

Di certo non sembra che questa nuova ondata di violenza si fermerà qua: "Abbiamo un indirizzo chiaro: questo è Hamas. Il gruppo pagherà un caro prezzo per le sue azioni. Risponderemo ferocemente". Così il portavoce delle Forze della sicurezza israeliana, Hidai Zilberman, ha affermato che l'attuale round di violenza durerà probabilmente almeno diversi giorni. E questo poiché l'aviazione israeliana inizierà a condurre attacchi aerei su obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza dopo che dozzine di razzi sono stati lanciati contro Israele dall'enclave, inclusa Gerusalemme.

Il portavoce afferma che l'esercito si sta preparando a una vasta gamma di possibilità, compreso un conflitto più ampio con un'operazione di terra, così come il ritorno delle uccisioni mirate di massimi leader terroristici. "Tutto è sul tavolo", ha detto Zilberman.

Gli scontri a Gerusalemme

Gli scontri a Gerusalemme - Ansa

Gli scontri tra manifestanti palestinesi e polizia si sono di nuovo verificati domenica sera a Gerusalemme est e sono continuati poi alla Spianata delle moschee. Gli incidenti si sono verificati soprattutto alla Porta di Damasco dove circa 200 dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti che hanno risposto con lancio di granate stordenti e cariche per disperdere le persone. Incidenti sono stati segnalati anche nel quartiere di Sheikh Jarrah, dove la polizia è intervenuta contro i manifestanti palestinesi dopo che "fuochi d'artificio" sono stati lanciati contro le case. Tafferugli anche a Haifa, nel nord di Israele, dove, sempre secondo i media, 10 manifestanti sono stati arrestati. Sulla Spianata delle moschee, secondo la Mezzaluna Rossa, la carica della polizia israeliana ha provocato il ferimento di almeno 300 palestinesi e di 21 agenti israeliani. Gli scontri sono poi ripresi in tarda serata. Israele ha annunciato la chiusura del valico vitale di Gaza, impedendo anche il flusso di aiuti umanitari per la popolazione.

I palestinesi stanno protestando ormai da tre giorni per la prospettiva che il tribunale israeliano autorizzi lo sfratto di decine di loro dal quartiere di Sheikh Jarrah, per consegnare le loro case a coloni ebrei. La sentenza, attesa per oggi, è stata sospesa proprio per non buttare altra benzina sul fuoco.

Gerusalemme in fiamme

Gerusalemme in fiamme - Ansa

Il Segretario dell'Onu Antonio Guterres ha esortato Israele a cessare le demolizioni e gli sgomberi, invitando lo Stato mediorientale alla massima moderazione e al rispetto al diritto della libertà di tenere riunioni pacifiche. "Il Segretario generale esprime la sua profonda preoccupazione per la continua violenza nella Gerusalemme est occupata, così come per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case", ha dichiarato il portavoce Onu Stephane Dujarric.

Domenica anche Papa Francesco aveva espresso parole di particolare preoccupazione per l'escalation di tensione nella Città Santa, della quale ha ricordato l'identità multireligiosa e multiculturale. Lo ha fatto, assicurando la sua preghiera affinché Gerusalemme sia "luogo di incontro e non di scontro" e chiedendo "soluzioni condivise".

I capi delle Chiese cristiane di Terra Santa si sono detti "sbigottiti e preoccupati per i recenti eventi violenti a Gerusalemme est". "Sia che si svolgano alla Moschea di Al Aqsa sia a Sheik Jarrah - hanno aggiunto - violano la santità di Gerusalemme Città di Pace. Queste azioni, che mettono a rischio la sicurezza dei fedeli e la dignità dei Palestinesi minacciati di sfratto, sono inaccettabili". "La crescente tensione, spalleggiata principalmente da gruppi di destra radicali, danneggia il già fragile equilibrio dentro e intorno a Gerusalemme".

I Capi delle Chiese hanno poi fatto appello alla Comunità internazionale "e a tutti i popoli di buona volontà" a intervenire per mettere fine "a queste azioni provocatorie, così come continuare a pregare per la pace di Gerusalemme".

Il perché della crisi

1. Dopo il Ramadan. Le tensioni sono esplose venerdì scorso, nell’ultimo giorno di preghiera del Ramadan, quando migliaia di palestinesi si sono radunati nella zona della Porta di Damasco, uno degli accessi della Città Vecchia.
2. Gli sfratti. Gli arabi stanno protestando per gli sfratti di alcune famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est, nell’ambito di una causa depositata alla Corte Suprema dai coloni israeliani che rivendicano il territorio.
3. Il Jerusalem Day. Oggi era la «Giornata di Gerusalemme» in cui i movimenti nazionalisti ebraici celebrano la riconquista israeliana di Gerusalemme Est dopo la Guerra dei Sei giorni, nel 1967. Prevede una “Marcia della Bandiera” il cui percorso ieri è stato modificato

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI