martedì 10 giugno 2014
​I miliziani islamisti conquistano la seconda città del paese. Il premier Maliki chiede lo stato di emergenza. GUARDA IL VIDEO
Cinici e vittime di Riccardo Redaelli
LA SCHEDA Tutte le metamorfosi degli jihadisti più feroci (Camille Eid)
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L'avanzata delle milizie jihadiste sunnite spaventa l'Iraq. I guerriglieri qaedisti hanno preso il controllo di gran parte di Mosul, città della provincia settentrionale di Ninive. Con uno spettacolare colpo di mano contro il governo di Baghdad a guida sciita, gli uomini dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) si sono impadroniti di alcuni edifici-chiave, di fatto assumendo il controllo della città che si trova 400 chilometri a nord della capitale Baghdad.I ribelli hanno anche preso il controllo del carcere, da cui sono evasi 2.725 detenuti. Il governatore locale, Ethal Nujaifi, è riuscito a fuggire, ma da una località sconosciuta ha confermato che l'esercito iracheno è "crollato" e si è ritirato praticamente senza dare battaglia
Il governo è sconvolto e il premier Nuri al-Maliki ha ha chiesto al Parlamento di dichiarare lo stato di emergenza. Secondo la Costituzione irachena, il parlamento può dichiarare lo stato d'emergenza per 30 giorni nel caso in cui in tal senso si esprimessero i due terzi dei deputati. I poteri verrebbero immediatamente trasferiti al primo ministro. Al-Maliki ha inoltre annunciato che il governo fornirà armi ed equipaggiamento a tutti i volontari che vorranno combattere contro i militanti. "Il gabinetto - ha spiegato - ha creato una speciale cellula per seguire questo processo di arruolamento volontario e per fornire l'equipaggiamento". Maliki ha aggiunto che il governo ha deciso di "ristrutturare e riorganizzare le forze di sicurezza". I miliziani avevano già il controllo di Falluja e di alcuni quartier di Samarra, città sacra per gli sciiti.La cattura di Mosul da parte dell'Isis, una delle molteplici sanguinarie espressioni di al-Qaeda, segue quattro giorni di feroci combattimenti nella città e in altre zone nel nord. Il comandante delle forze speciali irachene, Fadhil Barwari, ha annunciato l'inizio di raid aerei su Mosul. Gli attacchi, ha precisato il generale, sono stati condotti attraverso caccia F-16 contro alcuni dei siti della città conquistati dai terroristi. Posta nel nord del Paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia, Mosul, la vecchia Ninive, antica capitale dell'impero assiro, sorge sulla riva orientale del Tigri, a 400 chilometri a nord di Baghdad: ha più di un milione e mezzo di abitanti, che sono in gran parte arabi di confessione sunnita, ma ospita anche un esteso numero di minoranze confessionali ed etniche, come curdi, turcomanni e cristiani, che hanno sempre convissuto. Ed è un nodo strategico da cui passano merci, persone e armi, dalla Siria verso l'Iraq. Agricoltura e sfruttamento dei pozzi petroliferi, di cui è ricca la regione circostante, sono la principale ricchezza.Migliaia di civili stanno fuggendo da Mosul per mettersi al riparo dai combattimenti. Fonti locali precisando che migliaia di famiglie sono state viste dirigersi verso Bashiqa, 17 chilometri a nord-est della città. Altre migliaia si sono invece dirette verso villaggi vicini o nella regione autonoma del Kurdistan, e alcune anche verso Baghdad. Fuggono in auto o a piedi, portando con sé i propri averi.

Non solo: sull'altro lato del confine, in Siria, il Paese da tre anni sconvolto da una guerra civile di cui non si vede la fine, i combattenti di Isil, una delle forze ribelli che stano cercando di cacciare il presidente Bashar al-Assad, hanno preso il controllo delle fasce di territorio orientale, proprio al confine con l'Iraq. Il gruppo jihadista sta cercando di istituire uno Stato islamico collegando il territorio a cavallo tra la Siria orientale e l'Iraq occidentale. Il presidente del parlamento iracheno, Osama al Najafi, ha chiesto aiuto al governo della regione autonoma del Kurdistan iracheno per la riconquista di Mosul.Decine di famiglie stanno lasciando anche la capitale Baghdad per fuggire verso le regioni meridionali dopo lo shock provocato dall'offensiva delle milizie qaediste. Il portavoce delle forze speciali irachene, Saad Maan, non ha escluso che i miliziani islamici possano attaccare anche le sedi governative di Baghdad; il funzionario della sicurezza irachena ha invece assicurato che "al momento le ambasciate sono completamente al sicuro e protette dalle nostre forze di polizia". Anche la zona dell'aeroporto di Baghdad sembra essere sicura e non è stato al momento istituito alcun coprifuoco.E non si ferma l'ondata di attentati che da settimane scuote l'Iraq. Almeno 20 persone sono state uccise martedì dall'esplosione di due ordigni che hanno colpito un corteo funebre nella città di Baquba. Stavano trasportando il corpo di un insegnante ucciso la sera prima verso il cimitero, quando due bombe sono esplose uccidendo 20 persone e ferendone altre 28. I militanti ribelli attaccano frequentemente luoghi affollati come funerali, matrimoni, moschee, mercati, in modo da massimizzare il numero delle vittime.
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