lunedì 30 maggio 2016
​Le operazioni sono cominciate all'alba di oggi con il supporto dell'aviazione della coalizione internazionale. Circa 50mila persone sono ancora intrappolate nella città: «usati come scudi umani».
Le forze irachene entrano a Falluja
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La battaglia per riprendere Falluja (tuttora in corso) è cominciata all'alba, quando le unità di elite antiterrorismo dell'esercito iracheno hanno preso posizione attorno al centro della roccaforte del Daesh. Le squadre speciali hanno così aperto la strada ai militari coperti dall'aviazione della coalizione internazionale e da mezzi pesanti a terra. L'attacco è partito da tre punti diversi del perimetro urbano.

Finora l'offensiva lanciata il 23 maggio dalle forze irachene si era concentrata nei villaggi intorno a Falluja, nelle mani dell'Is dal gennaio del 2014. Secondo l'Onu, circa 50mila persone sono ancora intrappolate nella città della provincia di Anbar a maggioranza sunnita. Stando a quanto dichiarato dal portavoce della coalizione internazionale, Steve Warren, i molti di loro sono stati usati come scudi umani dai miliziani del Califfato.

 

Segni di indebolimento dell'Is a Fallujha si erano già avvertiti nei giorni scorsi, quando ai cittadini in fuga si sono uniti anche giovani disertori. Ma che la città stesse per cadere presto devono avrlo capito anche i jihadisti che hanno predisposto numerosi tunnel per fuggire dalla linea del fronte.

 

"Le forze irachene sono entrate a Falluja sotto la copertura aerea della coalizione internazionale, delle forze aeree irachene e con il sostegno di blindati e artiglieria pesante", ha spiegato il generale Abdelwahab al-Saadi, comandante delle operazioni militari. "Le unità  ell'antiterrorismo, la polizia di Anbar e l'esercito iracheno, intorno alle 4 (le 3 in Italia) hanno cominciato ad ntrare a Falluja da tre direzioni. Daesh sta opponendo resistenza".

Nel gennaio 2014 Falluja era stata la prima città irachena a cadere sotto il controllo di Stato Islamico, sei mesi prima che il gruppo sunnita dichiarasse la costituzione del proprio califfato nei territori conquistati tra Siria e Iraq.

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