sabato 30 aprile 2016
Dichiarato lo stato di emergenza nella capitale irachena, dopo che migliaia di sostenitori del leader sciita al-Sadr (CHI È) sono entrati nella Zona Verde, il settore ultraprotetto del governo e delle ambasciate. FOTO
Baghdad, irruzione sciita in Parlamento
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Tensione alle stelle a Baghdad, dove il governo ha dichiarato lo stato di emergenza e sono stati bloccati tutti gli ingressi in città. Sarebbero anche stati sparati colpi d'arma da fuoco e lanciati lacrimogeni, dopo che migliaia di sostenitori dell'influente leader sciita iracheno Moqtada al-Sadr hanno fatto irruzione nella Zona Verde, il settore ultraprotetto che ospita gli uffici del governo e le sedi di diverse ambasciate.Un centinaio è riuscito a entraree nella sede del Parlamento dopo che per l'ennesima volta la Camera non è riuscita a varare le riforme promesse e ad approvare la nomina dei ministri tecnici presentati dal premier, lo sciita Haider al Abadi.I dimostranti cantavano "I codardi corrono via" in riferimento ai deputati che lasciavano l'aula. L'emittente Rudaw tv ha mandato in onda immagini in cui si vedono manifestanti che cantano e scattano dei selfie all'interno dell'aula del Parlamento.

Un fermo immagine dal video pubblicato da Rudaw tvLa protesta, in corso da giorni, è esplosa sabato dopo che al-Sadr è tornato a far sentire la sua voce dalla città santa sciita Najaf, invitando i sostenitori a partecipare a una dimostrazione "pacifica" contro il governo. "La nostra rivoluzione contro la corruzione è pacifica", ha detto al-Sadr, che da mesi chiede vere riforme politiche e una reale lotta alla corruzione.

Il leader religioso sciita iracheno Moqtada al-Sadr in conferenza da NajafL'appello di al-Sadr a Onu e Oic. Lo scorso 20 aprile al Sadr ha invitato le Nazioni Unite e l'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) a intervenire per contribuire alla soluzione della crisi politica in cui versa il paese. In un intervento pubblico, il leader religioso sciita ha chiesto che i due organismi internazionali diano il loro contributo alla soluzione della crisi, "anche se questo significa andare ad elezioni politiche anticipate".CHI È AL-SADR. Guida religiosa sciita e leader delle milizie Esercito del Mahdi, Moqtada al-Sadr è figura strettamente legata alla storia recente dell'Iraq, a partire dalla seconda Guerra del Golfo. Ha conquistato la popolarità dopo il 2003, cavalcando i sentimenti anti-americani degli iracheni. Negli anni degli scontri settari tra sciiti e sunniti, il 2006 e il 2007, si autoesiliò in Iran, mentre le milizie a lui legate venivano accusate di avere torturato e ucciso migliaia di sunniti. Tornato in Iraq nel 2011, ha assunto toni più moderati. Agli slogan anti-Usa di un tempo oggi sostituisce l'invocazione di "pace e unità".

Sostenitori di al-Sadr entrano nella sede del ParlamentoL'assalto alla Zona Verde. "Non resterete qui! Questo è l'ultimo giorno per voi nella Zona Verde", ha urlato uno dei manifestanti, attaccando cavi sulle sommità dei blocchi di cemento che circondano la zona ad alta sicurezza per proteggere il Parlamento, le ambasciate, la sede dell'Onu e l'ufficio del primo ministro. Dopo aver aperto un varco, i manifestanti inferociti si sono diretti verso l'edificio che ospita il Parlamento e alcuni sono entrati, mentre altri hanno chiesto a gran voce di agire "pacificamente, pacificamente" e hanno tentato di contenere la devastazione aiutando alcuni parlamentari a fuggire.

L'assalto alla barriera di sicurezza che chiude la Zona VerdeLo stallo politico. L'Iraq sta attraversando un momento di grave crisi istituzionale dopo che il premier Haider al Abadi è stato costretto più volte a fare marcia indietro sulla formazione di un nuovo governo "tecnico". Per ben tre volte il primo ministro ha dovuto ritirare la lista dei responsabili dei vari ministeri concordata con alcuni esponenti dei tre principali blocchi politici (sciiti, sunniti e curdi) per la nascita del nuovo esecutivo.

Alcune immagini dell'imponente protesta antigovernativa sciita che si è svolta nei giorni scorsi a Baghdad (tutte le foto sono Lapresse)

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