mercoledì 30 giugno 2021
È praticamente impossibile conoscere il numero reale delle vittime della pandemia nel subcontinente
Un dipendente pubblico recupera i cadaveri dal Gange per bruciarli. È impossibile sapere quanti siano realmente i morti per Covid nel subcontinente

Un dipendente pubblico recupera i cadaveri dal Gange per bruciarli. È impossibile sapere quanti siano realmente i morti per Covid nel subcontinente - Reuters

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In India sembra rallentare il contagio, ma restano poche certezze sulle prospettive della pandemia e dei suoi risultati in un Paese allo stremo. Alla fine, poche certezze vi sono anche sul numero ufficiale delle morti, ormai prossimo a 400mila, mentre diversi indizi segnalano come il bilancio delle vittime potrebbe essere vicino ai due milioni.

Uno di questi è il gran numero di cadaveri che vanno emergendo nei fiumi in questi giorni che segnano l’inizio della stagione monsonica. Si tratta in maggioranza di resti che la corrente ingrossata trasporta e poi lascia vicino alle rive. I più poveri spesso non sono in grado di cremare i loro morti e li gettano in acqua o li seppelliscono in modo sommario sulle rive del grande fiume.

Fonti giornalistiche vanno evidenziando il problema riguardo al Gange nell’area delle cremazioni della città di Allahabad, nello Stato settentrionale di Uttar Pradesh, ma le segnalazioni provengono anche da altre regioni e confermano quanto evidenziato in precedenza riguardo la crescente difficoltà per la popolazione di potere provvedere ai riti funebri per i congiunti scomparsi, già in condizioni normali un onere, infatti, che molti non sono in grado di affrontare. Funzionari locali stimano in almeno 600 i deceduti per Covid sepolti sommariamente nella sola città di Allahabad.

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