lunedì 4 aprile 2022
Un ministro ha postato l'immagine scattata in una scuola dello stato del Manipur lodando l'attaccamento all'istruzione. Le protagoniste loro malgrado hanno poco più di dieci anni in due. E gli adulti?
Se una bimba che culla la sorellina in classe è simbolo di "dedizione"

Foto da Twitter

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La storia sembra uscita dal libro Cuore. Invece è pubblicata su Twitter, non da uno scrittore dell'Ottocento ma da un uomo di governo del XXI secolo. Racconta di una bambina di dieci anni che a scuola, in India, segue la lezione cullando la sorellina di pochi mesi. A commento della foto che posta, il ministro Thongam Biswajit Singh, dello stato indiano del Manipur, scrive: "La sua dedizione per l'istruzione è quel che mi ha lasciato stupito! Questa bambina di 10 anni, di nome Meiningsinliu Pamei di Tamenglong, Manipur, frequenta la scuola facendo da babysitter a sua sorella, perché i suoi genitori erano fuori nei campi, e studia tenendo in braccio la sorellina".

Il post ha commosso l'India, scrivono le agenzie di stampa, ed è stato condiviso migliaia di volte. Fra quanti l'hanno ritwittato figura il premier Narendra Modi. La bambina è citata a esempio di "dedizione", di un eroismo (patriottico?) che fa venire in mente, declinato in Italia, quei deamicisiani umili eroi del Risorgimento (frutto, almeno loro, di fantasia narrativa).

Ma a guardare la foto da un'altra prospettiva (femminile?), non si vedono eroine bensì vittime. Due bambine (sì, femmine) private entrambe dei loro diritti: la maggiore del diritto a uno studio sereno e a vivere l'infanzia senza incombenze da adulta; la piccola del diritto alla madre.

Dopo la commozione è scattata (almeno quella!) la corsa alla solidarietà: un altro ministro del Manipur si è impegnato a finanziare personalmente gli studi dell'allieva; un'associazione di studenti, la Rongmei Naga Student Organisation, è andata a trovare la famiglia e le ha donato 10mila rupie (125 euro); il governo ha inviato gli assistenti sociali per un programma di sostegno.

Laddove ci sono eroi bambini sarebbe forse il caso di chiedersi che fine hanno fatto gli adulti. Alla giovane studentessa del Manipur (e a sua sorella) l'augurio di diventare madre quando e se lo vorrà, sottraendosi ai rischi di un matrimonio precoce. Agli adulti protagonisti di questa storia, quello di sapersi assumere ciascuno la propria parte di responsabilità, commisurata al ruolo ricoperto. Perché la promozione dell'istruzione femminile non può passare, neanche in India, da foto come questa.

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