venerdì 30 giugno 2017
Sì della Camera ai provvedimenti restrittivi sulle città franche. Ieri primo giorno di bando agli islamici. Il presidente torna a scagliarsi contro i media e insulta due conduttori televisivi
Protesta davanti al Trump Hotel di Washington (Ansa/Ap)

Protesta davanti al Trump Hotel di Washington (Ansa/Ap)

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Sembrano non finire mai gli attacchi contro i media da parte di Donald Trump. Se mercoledì aveva preso di mira il Washington Post e il New York Times, tacciati di diffondere «notizie false», ieri il presidente Usa è passato sul piano personale, attaccando due conduttori della trasmissione “Morning Joe” dell’emittente liberal Msnbc che chiaramente non gli è gradita. Nel mirino sono finiti Mika Brzezinski e Joe Scarborough. Trump ha insinuato che i due hanno un quoziente intellettivo basso, che Mika è «pazza» e che Joe è uno «psicopatico ».

In un altro cinguettio il leader Usa ha detto che «per tre notti di fila» la giornalista è andata al suo resort di lusso a Mar-a-Lago in Florida «intorno a Capodanno, insistendo di volersi unire a me» per i festeggiamenti. «Stava sanguinando pesantemente per via di un lifting al volto. Le ho detto no!», ha scritto il presidente. Il messaggio ha subito sollevato una bufera, con critiche da ogni parte nei confronti del capo della Casa Bianca, anche da diversi repubblicani. In una apparente risposta a Trump, Brzezinski ha pubblicato sul suo profilo Twitter una fotografia in cui si vede una tazza di cereali e la mano di un bambino, con la scritta «Fatti per mani piccole». Un modo per colpire Trump su uno dei suoi punti deboli: il repubblicano è infatti particolarmente sensibile alle battute ironiche sulla ridotta dimensione delle sue mani. A difesa del marito si è schierata Melania Trump, secondo il quale quando il presidente viene attaccato «lui risponde dieci volte più forte».

Intanto, nel giorno in cui negli Stati Uniti è entrato parzialmente in vigore il bando sui cittadini provenienti da sei Paesi a maggioranza islamica, la Camera si apprestava ieri a votare due provvedimenti il cui obiettivo è rendere più dure le politiche sull’immigrazione. Il primo testo è la cosiddetta “Kate’s Law”, dal nome di Kate Steuinle, donna di 32 anni uccisa da un immigrato nel 2015. La misura introduce pene più severe per gli immigrati senza visto o permesso di soggiorno che si macchiano di reati e che abbiano fatto ritorno negli Usa dopo un'espulsione. Il provvedimento è passato con 257 voti a favore e 167 contrari.

Il secondo provvedimento è il “No Sanctuary for Criminal Act”, teso a tagliare finanziamenti alle cosiddette “città santuario” che non seguono le linee sull’immigrazione del governo. Tra queste ci sono metropoli come New York, Los Angeles e San Francisco, tra le prime a rifiutarsi di rispettare le politiche sull’immigrazione di Trump e che per questo non consegneranno alle autorità federali i dati sui residenti senza permesso di soggiorno. La Camera ha approvato la misura con 228 voti a favore e 195 contrari. Lo stesso Trump mercoledì aveva sottolineato che la sua Amministrazione sosteneva entrambe le bozze e in una nota aveva annunciato che «in questo modo rispetterà la promessa fatta ai suoi elettori, rimettere a posto il sistema di governo dell’immigrazione». Il presidente ha lodato il voto di ieri, sostenendo che i due provvedimenti saranno "cruciali per salvare e proteggere la vita degli americani".

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