sabato 4 gennaio 2020
Il veganesimo etico è paragonabile a una religione o a un credo filosofico, e i suoi seguaci non possono essere discriminati
Il veganesimo etico è come una religione

Ansa

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Il veganesimo etico è in tutto e per tutto paragonabile a una religione o a un credo filosofico, e chi lo pratica non può essere sottoposto a discriminazione in base all’Equality Act del 2010. Lo ha stabilito un tribunale del lavoro britannico, che ha sentenziato su un caso che farà giurisprudenza. Caso nato dal ricorso di Jordi Casamitjana, impiegato della League Against Cruel Sports, organizzazione benefica a difesa degli animali e contro sport come la caccia alla volpe, che lo ha licenziato perché obiettava sul fatto che il fondo pensioni dell’associazione stesse investendo in società coinvolte in test sugli animali. Un licenziamento, a suo avviso, dettato dal suo credo filosofico nel veganesimo etico. La League Against Cruel Sports respingeva le accuse sostenendo di aver licenziato Casamitjana per «cattiva condotta». I vegani seguono una dieta a base di vegetali, ma i vegani etici provano anche a escludere ogni forma di sfruttamento degli animali, compreso l’utilizzo di indumenti di lana o pelle e di qualsiasi prodotto testato sugli animali.

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