mercoledì 15 giugno 2022
Zelensky: «È la battaglia più brutale mai vista in Europa». La Tass: più di 30 militari di Kiev alzano bandiera bianca, «trucidati dai nazionalisti ucraini»
Il fumo degli incendi si alza dallo stabilimento Azot di Severodonetsk, Ucraina, dopo un bombardamento da parte delle forze assedianti russe

Il fumo degli incendi si alza dallo stabilimento Azot di Severodonetsk, Ucraina, dopo un bombardamento da parte delle forze assedianti russe - Ansa

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Assediata, isolata, martellata dai missili russi, trasformata – come l’intero Lugansk – in un «inferno». Severodonetsk, la città sorta di porta sul Donbass, sembra destinata allo stesso destino di Mariupol: la resa per asfissia. Con il centro ormai in mano ai russi, che stanno concentrando altri battaglioni in direzione della città, solo la zona industriale continua a sfuggire alla presa degli «invasori». Mosca – come peraltro già accaduto a Mariupol – apre una finestra per i civili asserragliati, insieme ai militari, nel complesso chimico Azot: un corridoio umanitario che oggi, consenta a partire dalle 8 l’evacuazione dei civili. Secondo fonti ucraine sarebbero ancora 500 le persone intrappolate nel complesso industriale.

Resta il braccio di ferro tra Mosca e Kiev: in che direzione spingere i civili? Il corridoio studiato da Mosca prevede il trasferimento in direzione Nord, verso la città di Svatovo nell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk. Kiev, invece, vorrebbe l’evacuazione dei civili verso il territorio controllato dagli ucraini nella vicina Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk. «I bombardamenti sono così potenti che la gente non riesce più a resistere nei rifugi. Ma non possiamo perdere, finché è possibile salvare almeno una vita, noi la salveremo», ha detto il governatore della regione Serhiy Gaidai.

«È la battaglia più brutale mai vista in Europa», l’ha definita il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che continua a chiudere più armi. «L’esercito ucraino – ha detto – ha abbastanza munizioni e armi, ma ha necessità di più armi a lungo raggio, che raggiungano davvero la portata di cui abbiamo bisogno per ridurre il vantaggio dell’equipaggiamento della Federazione Russa».

Per il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, Kiev «ha bisogno di 1.000 obici, 500 carri armati e 1.000 droni». Secondo gli Usa, Mosca non punterebbe solo al Donbass, come dichiarato, ma «è probabile – sono parole del sottosegretario americano alla Difesa, Colin Kahl – che abbia ancora gli occhi su una parte significativa del Paese, se non su tutto il Paese». I russi «potrebbero fare progressi tattici qui e lì, ma gli ucraini stanno resistendo e non credo che Putin possa raggiungere questo obiettivo» di conquistare una parte importante del Paese, se non tutto, ha aggiunto Kahl. Insomma, Putin «ha dovuto ridurre i suoi obiettivi tattici nella guerra», ha concluso il sottosegretario.

L’altro fronte di fuoco taglia la regione di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina che si trova nel nord del Donbass. L’avanzata russa, secondo fonti di Kiev, sarebbe però molto lenta. A Kherson invece l’esercito ucraino sarebbe giunto a 18 chilometri dalla città occupata dai russi e sta lanciando un massiccio attacco di artiglieria contro le posizioni nemiche.

Si allunga la lista dei presunti orrori commessi da entrambi le parti. Secondo il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, 32 militari ucraini che si erano arresi alle truppe russe e si accingevano a raggiungerle portando bandiere bianche sono stati uccisi dai combattenti nazionalisti ucraini. Dopo aver condotto i preparativi antincendio per l’offensiva delle truppe russe nell’area dell’insediamento di Novomikhailovka, nella Repubblica popolare di Donetsk, più di 30 militari del 25esimo battaglione della 54esima brigata meccanizzata delle forze armate dell’Ucraina hanno deciso di deporre le armi e di arrendersi, ha spiegato il generale russo Igor Konashenkov.

«Verso le 22 – ha precisato Konashenkov – i militari delle forze armate ucraine hanno iniziato ad avanzare con bandiere bianche verso le posizioni russe. In quel momento, un’unità del distaccamento nazionalista ucraina, arrivata al punto forte su veicoli blindati, ha aperto il fuoco incrociato contro i militari della 54esima brigata delle forze armate ucraine nella parte posteriore. Di conseguenza, sono stati feriti a morte e 32 militari ucraini sono stati uccisi».

Sull’altro fronte, il procuratore generale ucraino ha comunicato che sta indagando sulla morte di sette civili trovati in una fossa nei pressi di un sobborgo di Bucha, nella regione di Kiev. La polizia nazionale ucraina ha fatto sapere che in tutto il Paese stanno ancora cercando di identificare i corpi di 1.200 civili. «Si tratta di un processo lungo e scrupoloso, perché molti corpi sono in uno stato di putrefazione», ha detto il capo della polizia nazionale Ihor Klymenko.

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