martedì 1 agosto 2017
Una bomba è esplosa nella moschea Jawadia a Dehr Hebad, nel capoluogo dell'Afghanistan occidentale, in cui operano i soldati italiani. Sospetti sul Daesh
Afghanistan senza pace (foto di archivio, Ansa)

Afghanistan senza pace (foto di archivio, Ansa)

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Nuovo attentato in Afghanistan. Una bomba è esplosa nella moschea Jawadia a Dehr Hebad, quartiere di Herat, capoluogo dell'Afghanistan occidentale, in cui operano i soldati italiani. Si contano, secondo l'agenzia Tolo News, almeno 29 morti e 63 feriti accertati secondo un primo bilancio. Ma alcuni media parlano di quasi 50 vittime.

Anche la dinamica non è chiara. L'ipotesi più accreditata parla di un kamikaze entrato nel luogo di culto per farsi esplodere. Nelle prime ore dopo l'attacco non risultano rivendicazioni. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha però preso le distanze da questa strage. Da osservare che l'atto terroristico avviene all'indomani di un altro attacco, quello contro l'ambasciata irachena a Kabul, rivendicato dal Daesh.

Nel mirino, quindi, un luogo religioso sciita. Questo lascia pensare che in Afghanistan, all'interno del conflitto contro il governo centrale sostenuto dagli Stati Uniti e dalla Nato, stia ulteriormente crescendo lo scontro tra le fazioni islamiste, infiammato dall'arrivo sul territorio dei talibani anche dei jihadisti del Daesh (Isis) in fuga da Iraq e Siria. Questi ultimi sono particolarmente attivi anche nella jihad contro gli sciiti, legati al vicino Iran.


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