mercoledì 15 dicembre 2021
Il mezzo pesante trasportava benzina, sempe più costosa e difficile da reperire sull'isola. Quando si è rovesciato in tanti hanno cercato di impossessarsi di un po' di carburante
Haiti, quello che resta dell'autobotte che trasportava benzina. L'esplosione ha incediato anche le case vicine. I morti accertati sono 75

Haiti, quello che resta dell'autobotte che trasportava benzina. L'esplosione ha incediato anche le case vicine. I morti accertati sono 75 - Reuters

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Si è ulteriormente aggravato a 75 morti e almeno 45 ustionati il bilancio dell'esplosione, lunedì notte, di un'autobotte che trasportava benzina a Cap Haitien, la seconda città per importanza di Haiti. Le autorità locali, riferisce oggi il portale Haiti Libre, hanno precisato che ai 60 morti sul luogo dell'esplosione, si sono aggiunti 15 decessi negli ospedali. Resta ancora una incognita se nella ventina di case avvolte dalle fiamme si trovino cadaveri carbonizzati.

Da parte sua il direttore generale del ministero della Salute haitiano, Lauré Adrien, ha reso noto che 21 degli ustionati più gravi sono stati trasferiti in elicottero negli ospedali di Port-au-Prince (gestito da Medici senza Frontiere), Mirebalais e Hinche, mentre a Cap Haitien è stato allestito un ospedale da campo per il ricovero di feriti che si trovavano in diversi ospedali dipartimentali, tra cui il Justinien, quello della Convention Baptiste d'Haiti, e il Sacré Cœur de Milot.

Si può parlare di una "tragedia della povertà" perché l'autobotte, che trasportava benzina, dopo essersi rovesciata era stata circondata da una folla di persone, tra loro donne e bambini, che cercavano di appropriarsi di un po' di carburante, sempre più caro e difficile da reperire, con con ogni tipo di recipiente a disposizione. All'improvviso l'esplosione, che ha incendiato anche 20 case.

Un'altra immagine del luogo della tragedia ad Haiti

Un'altra immagine del luogo della tragedia ad Haiti - Reuters

Le dimensioni della tragedia hanno mandato immediatamente in tilt le scarse strutture sanitarie. Uno dei medici in servizio in città, il dottor Calhil Turenne ha dichiarato ai giornalisti che "l'emergenza è totale" nel
Justinien. "Stiamo sistemando i feriti nel cortile dell'ospedale", ha detto, aggiungendo che "siamo sopraffatti" e "manchiamo di tutto: siringhe, farmaci, cateteri e garze".

A New York, Bruno Lemarquis, rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu per Haiti, ha assicurato che l'organizzazione "è già mobilitata per accompagnare il governo haitiano nelle sue azioni di risposta a quanto accaduto".

Stamani, nell'udienza del mercoledì, anche papa Francesco ha ricordato la tragedia di Haiti e ha invitato a pregare per le vittime e per il popolo haitiano.

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