venerdì 13 maggio 2022
Kiev fa sapere di aver danneggiato una nave russa vicino all'Isola dei Serpenti nel Mar Nero. La Russia ha minacciato la Finlandia per l’adesione alla Nato annunciata da Helsinki
Il capo del Pentagono chiama il ministro della Difesa russo, è la prima volta

Reuters

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Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu durante il quale ha chiesto un rapido cessate il fuoco in Ucraina e messo in evidenza l'importanza di preservare canali di comunicazione. Lo afferma il Pentagono. Si tratta della prima chiamata dall'inizio della guerra in Ucraina. Secondo il dipartimento della Difesa Usa lo scambio di idee telefonico non ha risolto alcun "problema grave", resta comunque il fatto che gli esponenti della Difesa dei due Paesi si siano parlati.

Intanto, nel 79esimo giorno della guerra in Ucraina, Kiev fa sapere di aver danneggiato una nave di supporto logistico russa vicino all'Isola dei Serpenti nel Mar Nero. Lo ha reso noto Serhiy Bratchuk, portavoce dell'amministrazione militare regionale di Odessa. "Grazie alle azioni dei nostri marinai la nave di supporto Vsevolod Bobrov ha preso fuoco: è una delle più recenti della flotta russa".

La Russia ha minacciato la Finlandia per l’adesione alla Nato annunciata da Helsinki e con i carri armati - fa sapere - di essere entrata nell'acciaieria Azovstal a Mariupol, mentre parenti e sostenitori dei combattenti del Battaglione Azov assediati nello stabilimento siderurgico Azovstal hanno manifestato a Kiev.

La pressione sull’Europa per garantire forniture di gas alternativo è aumentata dopo che Mosca ha imposto sanzioni alle sussidiarie europee di Gazprom e l’Ucraina ha interrotto una rotta di transito del gas, spingendo la corsa dei prezzi.

La Commissione europea ha affermato che si impegnerà con i governi dell’UE per aiutare l’Ucraina ad esportare milioni di tonnellate di grano nel paese perché la marina russa sta bloccando i porti del paese.

Al G7 Borrell: daremo a Kiev le armi di cui ha bisogno

''La guerra continua'' e come G7 ''forniremo all'Ucraina le armi di cui ha bisogno'' così si è espresso il capo della politica estera dell'Unione europea Josep Borrell. ''Forniremo armi, carri armati, artiglieria pesante, munizioni... le cose di cui hanno bisogno'', ha aggiunto Borrell. "Annuncerò che l'Unione europea fornirà una nuova tranche di 500 milioni di euro che porterà il sostegno militare totale a 2 miliardi". L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell oggi è presente alla riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Wangel - Weissenhaeuser Strand in Germania.
Anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba partecipa al vertice ministeriale dei G7 su invito rivolto a Ucraina e Moldova.

"Il lavoro sull'embargo al petrolio continua. Verrà affrontato al Consiglio Affari esteri di lunedì e fornirò un nuovo impeto politico per un accordo. Sono sicuro che avremo un accordo. Ci serve e lo avremo" ha Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Wangels in Germania. Il riferimento di Borrell è alla posizione di ostruzionismo dell'Ungheria che è fortemente dipendente dalle forniture russe di petrolio e finora ha fatto intendere che non vuole bloccare il petrolio russo. "Dobbiamo liberarci dalla dipendenza del petrolio russo. Dobbiamo capire le circostanza specifiche di ciascuno dei 27 Stati membri ma se non ci sarà un accordo a livello degli ambasciatori, lunedì i ministri dovranno fornire l'apporto politico. Me ne occuperò", ha aggiunto Borrell.

Va ricordato che le sanzioni devono essere approvate all’unanimità dai governi dell’Unione Europea ed è necessario il voto favorevole del primo ministro ungherese Viktor Orbán. Il veto opposto da Orbán sta rallentando l’approvazione di tutto il pacchetto di sanzioni, che a quasi dieci giorni dall’annuncio non sono ancora state ufficializzate.

Perché l'Europa non è unita sull'embargo del petrolio russo

I soldati russi si ritirano anche da Kharkiv

Mosca sta ritirando i propri soldati dai dintorni di Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina, dove sta perdendo terreno. Lo scrive il quotidiano New York Times, citando funzionari ucraini e occidentali, evidenziando come si tratti della seconda maggior battuta d'arresto russa dal ritiro da Kiev del mese scorso. Secondo i funzionari, il Cremlino dovrebbe probabilmente reindirizzare le truppe verso sud-est, dove starebbe rafforzando la propria presenza a Izium, città a due ore da Kiev, catturata un mese fa, alle porte del Donbass.


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