sabato 9 aprile 2022
In 1.614 sono riusciuti a uscire dalla città assediata di Mariupol. Borrel (ministro degli Esteri Ue) punta sulla vittoria militare ucraina, più che sulla diplomazia
Altri 10 corridoi umanitari. L'Italia stanzia 610 milioni per i profughi

Reuters

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Nel 45° giorno di guerra in Ucraina vengono concordati altri 10 corridoi umanitari.

In quanto agli aiuti l'Italia ha stanziato 610 milioni. "Non ci volteremo dall'altra parte -ha spiegato Mario Draghi -. Nelle ultime settimane il governo ha stanziato nuovi fondi per aiutare i rifugiati ucraini a far fronte alle loro spese quotidiane, vale a dire cibo, medicine e materiale scolastico. In tutto, abbiamo stanziato circa 500 milioni di euro per sostenere gli ucraini che arrivano in Italia e 110 milioni in assistenza finanziaria per il governo ucraino". Il premier è intervenuto in video all'evento finale della campagna di raccolta fondi internazionale "Stand up for Ukraine" in corso a Varsavia.

Nel complesso la campagna ha permesso di raccogliere 9,1 miliardi di euro per i profughi in fuga dalla guerra, sia espatriati sia all'interno del loro Paese.

E la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha lanciato un programma da 4 miliardi di euro per il 2022 e il 2023 per aiutare gli Stati membri dell'Ue che ospitano i rifugiati ucraini e per sviluppare strutture sociali primarie come alloggi, scuole e ospedali. Lo ha annunciato il presidente della Bei, Werner Hoyer. La Bei, inoltre, sta esaminando la possibilità di fornire ulteriori finanziamenti per consentire al governo ucraino di continuare a erogare servizi pubblici essenziali ai cittadini rimasti in Ucraina.

Ma l'Unione Europea punta a una vittoria militare dell'Ucraina, più che sulla diplomazia. E' quanto afferma su Twitter l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell: la guerra in Ucraina "sarà vinta sul campo di battaglia" e a prevalere sarà l'Ucraina, che "tornerà ancora più forte".

"Torno (da Kiev ndr) con una chiara 'to do list'", ha scritto il capo della diplomazia europea, che si dice "toccato dalla resilienza, determinazione e ospitalità" del presidente Volodymyr Zelensky e del primo ministro Denys Shmyhal. "Questa guerra sarà vinta sul campo di battaglia. Sono in arrivo ulteriori 500 milioni di euro" dal European Peace Facility, per l'acquisto di armi. "Le consegne di armi saranno adattate alle esigenze ucraine", ha precisato Borrell.

A Ferrara è polemica, intanto, per il divieto imposto dal governo ucraino agli artisti del Paese di portare in scena opere di autori russi. Al Teatro Comunale di Ferrara è così saltata la rappresentazione de "Il lago dei cigni" di Tchaikovsky, che nulla ha che fare con la guerra e le scelte di Putin, come ha notato il sindaco Alan Fabbri che ha aggiunto: "La Russia, con la sua arte e la sua storia deve continuare ad essere patrimonio universale, e come tale tramandata alle future generazioni".

Non era stata annunciata la visita del premier britannico Boris Johnson, che è arrivato a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce la presidenza ucraina.I due leader hanno
discusso del sostegno a lungo termine del Regno Unito all'Ucraina e hanno delineato il nuovo pacchetto britannico da 100 milioni di sterline di aiuti finanziari e militari al paese, ha aggiunto il portavoce. Le armi anticarro e antiaeree, così come i cosiddetti "droni suicidi", che vagano sul campo di battaglia prima di attaccare il loro obiettivo, sono tra le attrezzature che il Regno Unito si è impegnato a fornire.

Intanto l'Unione Europea ha riaperto la sede di rappresentanza a Kiev, dove, quindi, è tornata a sventolare la bandiera azzurra stellata.

Per la città assediata di Mariupol lo spostamento verso Zaporizhzhia è previsto con mezzi propri. Il giorno precedente almeno 6.665 persone sono riuscite a fuggire attraverso corridoi umanitari. Secondo quanto scritto su Facebook dalla vicepremier ucraina Iryna Vereshcuck, da Mariupol e Berdiansk, entrambe cittadine affacciate sul Mar d'Azov, sono giunte più a Nord, verso Zaporizhzhia, 5.158 persone: di queste 1.614 sono cittadini di Mariupol e 3.544 residenti della regione di Zaporizhzhia.

In mattinata una nuova colonna di bus da Zaporizhzhia a Berdiansk continuerà le operazioni di evacuazione. Dalla regione del Lugansk, a Est, sempre venerdì sono riusciti a scappare in 1.507.

Mentre il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha annunciato la creazione di un archivio che tenga traccia dei crimini di guerra perpetrati a partire dal 24 febbraio 2022, si scoprono nuovi morti nella regione di Kiev. Il sito online contiene immagini choc con contenuti sensibili che possono disturbare.



Sono stati trovati 132 corpi di persone torturate e uccise a Makariv, nella regione di Kiev. Lo scrive in un tweet il ministero della Difesa ucraino definendo il ritrovamento "un nuovo, mostruoso crimine di guerra".

Makariv, nella regione di Kiev

Makariv, nella regione di Kiev - Ansa

A Makariv, città occupata dai russi e liberata da pochi giorni fa, i soccorritori ucraini stanno cercando altre vittime dei bombardamenti russi rimaste sotto le macerie. La città, dice il ministero, è distrutta per metà. Prima della guerra 15.000 persone vivevano nel villaggio. Attualmente ne sono rimaste meno di mille. "I militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo" stando ai racconti di alcuni abitanti di Makariv riportati dall'agenzia Ansa. Altri hanno anche riferito di "spari alle auto in strada dagli elicotteri dell'esercito russo".

In Ucraina sono continuati i massacri, l'ultimo alla stazione di Kramatorsk, nell'est del Paese, centrata da un missile che ha ucciso almeno 52 persone, di cui dieci bambini. Mosca ha negato la responsabilità della strage.

Peraltro un nuovo drammatico video girato poco prima e subito dopo l'esplosione alla stazione di Kramatorsk dal videoreporter di Donetsk TV Alexei Merkulov, che si trovava sul posto, e rilanciato da Voice of America in un servizio più lungo sui fatti di venerdì 8 aprile, mostra i momenti di caos e paura tra le centinaia di persone in fuga dall'Est dell'Ucraina.


Pochi minuti prima che il missile si schiantasse sulla stazione la folla di persone si muoveva ordinatamente tra la sala d'attesa e la banchina ferroviaria: un'anziana con il deambulatore, donne con i bambini, ragazzine con il bomber e la coda di cavallo bionda, adulti che guardano il telefonino, un movimento di umanità normale nonostante tutto che cerca di far passare il tempo in attesa dei treni. I volontari che organizzano le file, spiegano, distribuiscono tè e caffè. All'improvviso il video diventa buio. Quello è il momento dell'esplosione.

Ci sono aggiornamenti anche sul il bilancio delle vittime civili di Bucha. "Secondo le autorità cittadine, risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini" così ha scritto la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova su Telegram. L'ultimo bilancio risaliva a giovedì 7 aprile ed era di 320 persone uccise.

Sono almeno 176 i bambini rimasti uccisi a causa della guerra in Ucraina. E 324 quelli feriti. E' la denuncia dell'ufficio del procuratore generale ucraino, secondo un bilancio aggiornato riportato dai media locali. Il bollettino di ieri segnalava 169 bambini morti. Il bilancio diffuso sempre nella giornata di venerdì dall'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani registrava un totale 1.626 morti tra i civili e 2.267 feriti.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto una "ferma risposta mondiale dopo l'attacco missilistico che ha visto la morte di almeno 52 persone, di cui cinque bambini, a Kramatorsk. "Si tratta di un altro crimine di guerra russo", ha detto in un messaggio su Telegram, "le potenze mondiali hanno già condannato questo attacco ed ora ci attendiamo una ferma risposta mondiale".

"Come il massacro di Bucha, come tanti altri crimini di guerra russi, l'attacco a Kramatorsk deve essere inserito tra le accuse che saranno portate in tribunale, cosa che dovrà accadere". È un altro dei passaggi del nuovo video del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky che la strage alla stazione di Kramatorsk, dove sono morti oltre 52 civili. "Tutti gli sforzi del mondo dovranno essere diretti a ricostruire ogni minuto - sottolinea - Chi ha fatto cosa, chi ha dato gli ordini, da dove sono arrivati i razzi, chi li ha portati, chi ha dato l'ordine e come l'attacco è stato organizzato. La responsabilità è inevitabile".

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La Russia ha riorganizzato il comando delle sue operazioni in Ucraina mettendo alla guida dell'invasione il generale Alexander Dvornikov, un ufficiale con una grande esperienza militare sul campo in Siria. Mentre nel timore di armi chimiche, l'Ucraina ordina circa 220mila fiale di atropina. Lo ha fatto sapere l'ente non governativo americano Direct Relief annunciando l'invio sul proprio sito: "in Ucraina 220.000 fiale di atropina, che può mitigare gli effetti di armi chimiche come il gas sarin". In precedenza lo stesso tipo di antidoto era stato distribuito al personale sanitario impegnato in Siria dopo una serie di attacchi chimici occorsi nel 2017.

Sul piano della diplomazia e delle sanzioni contro la Russia

Le forniture di armi e munizioni all'Ucraina da parte dell'Occidente causano "ulteriore spargimento di sangue", sono "pericolose e provocatorie" e possono portare "gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto". Parole pesanti dell'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, sottolineando che Mosca fa tutto il possibile per evitare vittime civili e danni all'infrastruttura dell'Ucraina.

Gli Stati Uniti continuano ad aumentare la pressione sulla Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina: il presidente Joe Biden ha firmato la legge che vieta le importazioni di energia dalla Russia e quella che interrompe le normali relazioni commerciali con Mosca e anche con la Bielorussia. L’Ue invece non è pronta a un embargo al petrolio russo e il tema non sarà affrontato dai ministri degli Esteri lunedì: "Non c'è l'unanimità". In vigore il quinto pacchetto di sanzioni europee: nella black list anche le due figlie di Putin e i direttori dei media filo Cremlino.

Dopo l'appello del presidente ucraino Zelensky alle ambasciate straniere a tornare a Kiev, l'Italia fa sapere che tornerà con la sua rappresentanza diplomatica nella capitale ucraina. "Riapriremo subito dopo Pasqua la nostra ambasciata a Kiev" ha deciso il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio dopo la riunione di coordinamento alla Farnesina per fare il punto sulla guerra in Ucraina. "Siamo stati gli ultimi ad andare via da Kiev e saremo tra i primi a tornarci", ha affermato Di Maio all'Unità di Crisi insieme all'ambasciatore italiano in Ucraina Francesco Zazo in collegamento da Leopoli e all'ambasciatore Giorgio Starace da Mosca. Sono 88.593 a oggi le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia (84.796 delle quali alla frontiera e 3.797 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia). Lo ha reso noto il Viminale precisando che si tratta di 45.816 donne, 9.700 uomini e 33.077 minori. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.

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