sabato 15 luglio 2017
Due agenti erano stati colpiti a morte venerdì , nei pressi della Porta dei Leoni. Uccisi anche i tre assalitori arabo-israeliani. Hamas torna a chiedere «nuovi attacchi»
Il recupero di uno dei corpi degli assalitori che anno ucciso due poliziotti a Gerusalemme (Ansa)

Il recupero di uno dei corpi degli assalitori che anno ucciso due poliziotti a Gerusalemme (Ansa)

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La Spianata delle Moschee è rimasta chiusa per il secondo giorno consecutivo, dopo l’attacco di venerdì nella città vecchia, in cui sono stati uccisi due poliziotti e i tre assalitori. E mentre il premier Benjamin Netanyahu annuncia la riapertura per domani, domenica, la Città Vecchia ha mantenuto per tutto il giorno le sembianze di una fortezza, con una parte degli ingressi sotto stretto controllo e l’accesso alla spianata delle Moschee vietato. Lo sceicco Omar Kiswani, direttore della moschea al-Aqsa, ha dichiarato che è la prima volta che un provvedimento del genere viene applicato in un venerdì di preghiera. Si è inoltre appreso che il gran muftì di Gerusalemme, Mohamed Husein, arrestato mentre guidava le preghiere nei pressi della Spianata delle Moschee, è stato liberato dietro pagamento di una cauzione pari a 2.470 euro. Intanto, il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto al premier israeliano Netanyahu, di cancellare la chiusura mentre il movimento islamico Hamas, che governa la Striscia di Gaza, ha definito «guerra di religione» la chiusura della Spianata lanciando un appello a tutti i palestinesi affinché attacchino le forze israeliane.

Venerdì, tre assalitori palestinesi hanno aperto il fuoco stamani dall'interno della Spianata delle Moschee. Secondo la polizia israeliana l'attacco e' avvenuto nei pressi della Porta dei Leoni della Citta' Vecchia di Gerusalemme. «I terroristi sono stati neutralizzati», aveve aggiunto una portavoce della polizia. In un primo tempo, secondo i servizi di emergenza tre agenti israeliani erano “in condizioni gravi''. In tarda mattinata poi la conferma della morte dei due poliziotti dopo il ricovero in ospedale. Un terzo agente è invece ricoverato in gravi condizioni. Il movimemnto fondamentalista Hamas e la Jihad islamica hanno subito "esultato" per l'attacco. I due agenti rimasti uccisi nell'attentato avvenuto a Gerusalemme appartenevano alla minoranza drusa israeliana. Si tratta - secondo quanto riferisce la polizia - di Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e di Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea. Sitawi e Shanan erano da anni in servizio nella Città Vecchia di Gerusalemme.

Secondo la portavoce della polizia Luba Samri, invece, ''tre terroristi che erano arrivati sul Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per gli arabi, ndr) si sono diretti armati verso uno degli ingressi. Hanno notato la presenza di agenti e hanno sparato in loro direzione e quindi hanno cercato riparo all'interno di una moschea. C'e' stato un inseguimento e i tre terroristi sono stati eliminati dai poliziotti. La polizia ha chiuso la Spianata delle Moschee.

Chiuso il luogo sacro- Il muftì: riapritelo

La sicurezza israeliana ha deciso di cancellare le preghiere musulmane del venerdì al Monte del Tempio, una decisione che non veniva presa da anni. "Gli autori dell'attentato alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme erano tutti i e tre cittadini di Israele, residenti nella città di Um el-Fahem" (60 chilometri a nord di Tel Aviv). Lo ha reso noto lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, secondo cui non avevano alcuna particolare affiliazione politica. Alcuni siti riportano anche l'immagine scattata poco prima dell'attacco nella Spianata da uno degli attentatori accompagnata da un testo che sembrava preludere alla sua decisione di immolarsi. Il mufti di Gerusalemme, Mohammad Husein, ha chiesto che Israele consenta ai musulmani di pregare sulla Spianata delle Moschee: «Non ne accettiamo la chiusura», ha detto Husein, citato dal Jerusalem Post.

Tre arabi-israeliani

Ad Um el-Faham, secondo fonti locali, la polizia ha sequestrato materiale nella casa di uno degli attentatori. "Lo status quo sul Monte del Tempio sarà mantenuto" ha dichiarato dopo l'attacco il premier Benjamin Netanyahu riferendosi alle intese anche internazionali per la gestione del luogo sacro ad ebrei e musulmani. Però "è stata decisa la chiusura - ha spiegato il premier presiedendo una riunione di emergenza - per motivi di sicurezza. Saranno condotte ricerche per assicurarsi che non ci siano altre armi sul Monte del Tempio".

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