venerdì 13 ottobre 2017
L'ex campione del Milan è in netto vantaggio nella provincia di Monrovia. Lo spoglio è ancora lungo, ma si ipotizza un secondo turno che contrapporrà l'attaccante al vice presidente Joseph Boakai
George Weah, 51 anni, al seggio della capitale Monrovia dove ha votato (Ansa)

George Weah, 51 anni, al seggio della capitale Monrovia dove ha votato (Ansa)

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Dopo un disastroso tentativo negli anni scorsi, ora potrebbe vincere. Anche in politica. In Liberia, i primi risultati parziali delle presidenziali diffusi dalla Commissione elettorale nazionale (Nec) vedono in vantaggio George Weah sul rivale, il vicepresidente in carica Joseph Boakai. A questo punto dello spoglio delle schede non è ancora possibile capire se la leggenda del calcio riuscirà ad avere i numeri - più del 50% delle preferenze - per essere eletto alla presidenza della Liberia al primo turno. Per analisti politici e stampa locale si sta profilando un ballottaggio tra Weah e Boakai. Numeri alla mano, nella provincia di Monrovia, dove si concentra il 40% dei 2,1 milioni di elettori, su circa 15% di schede conteggiate l'ex campione del Milan ha ottenuto più del 50% delle preferenze mentre Boakai si attesta attorno al 26,6%.

Nelle province più popolose del piccolo paese anglofono dell'Africa occidentale, quelle di Bong (nord-est) e Margibi (est), il 51enne George Weah è in lieve vantaggio sul rivale. In un clima di grande attesa e confusione alimentata da numeri non ufficiali circolati sui social, la presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf, prima donna alla guida di un Paese in Africa, ha invitato tutte le parti ad aspettare i
risultati nella calma e la pazienza. La Nobel della Pace in carica dal 2005 ha assicurato che la Liberia è "pronta per la sua prima transizione democratica".

Voci critiche sono arrivate dall'avvocato Charles Brumskine e dall'ex manager della Coca-Cola Alexander Cummings, attesi in terza posizione alle presidenziali e che speravano di arrivare al ballottaggio. Gli osservatori elettorali internazionali hanno chiesto ai candidati che già contestano l'esito del voto di rivolgersi alla giustizia liberiana. La Corte Suprema ha confermato la sua piena operatività durante l'intero periodo post-elettorale per esaminare tempestivamente ogni ricorso. Pur avendo riscontrato qualche problema organizzativo in alcuni seggi, che hanno impedito il voto di diversi cittadini, sono globalmente positive le prime valutazioni degli osservatori stranieri dispiegati in Liberia. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha espresso soddisfazione per lo svolgimento pacifico delle elezioni del 10 ottobre e si è complimentato con i liberiani che "hanno votato numerosi e con entusiasmo".

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