lunedì 1 marzo 2021
La sentenza: tre anni di cui 2 con la condizionale. Cercò di ottenere informazioni da un magistrato in merito all'inchiesta sul possibile finanziamento libico della campagna 2007
L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy all'arrivo in tribunale a Parigi

L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy all'arrivo in tribunale a Parigi - Ansa

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L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è stato condannato oggi a 3 anni - 2 con la condizionale - per lo scandalo delle intercettazioni. Fra le accuse, la corruzione di un magistrato. Gli occhi di tutta la Francia erano puntati sul tribunale di Parigi: Sarkozy, 66 anni, rischiava fino a quattro anni di carcere, di cui due con la condizionale. E non è il solo guaio giudiziario per l'ex capo dell'Eliseo.

Tramite il suo storico legale, Thierry Herzog, Sarkozy cercò di ottenere informazioni dal magistrato Gilbert Azibert in merito all'inchiesta sul possibile finanziamento libico della campagna 2007, promettendo in cambio un incarico di prestigio a Monte Carlo. Sulla base delle intercettazioni telefoniche delle conversazioni tra i due, convalidate dalla magistratura, l'ex presidente è stato posto in custodia cautelare il 1 luglio 2014 dall'ufficio anti-corruzione, quindi formalmente incriminato per corruzione attiva, traffico d'influenza attivo e violazione del segreto professionale. Nel maggio 2016 la corte di appello di Parigi ha cancellato alcuni atti dell'inchiesta, ritardando la prospettiva di un processo per i tre. Successivamente, il 18 giugno 2020 la Corte di cassazione ha respinto i vari ricorsi presentati da Sarkozy, Herzog e Alibert.

Due questioni prioritarie di costituzionalità formalizzate dalla difesa dell'ex presidente sono state anch'esse respinte, aprendo la strada al processo, cominciato lo scorso 23 novembre. Il giorno stesso della sua apertura, è stato subito sospeso a causa della richiesta di rinvio per motivi di salute presentata in udienza da uno dei co-imputati, il giudice Azibert. Il ricorso è stato respinto dal tribunale di Parigi poiché la perizia medica ha stabilito che il magistrato 73enne era in grado di comparire di persona. Il processo è quindi ripreso il 30 novembre.

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