martedì 14 giugno 2022
Un funzionario alla Ria Novosti: «Grande rispetto per le iniziative della Santa Sede» Papa Francesco: a Kiev appena sarà possibile
Alexey Paramonov

Alexey Paramonov - Ansa

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C’è una mediazione vaticana. O meglio, un canale di dialogo «aperto» e «riservato» di Mosca con il Vaticano non è mai stato interrotto. La conferma è giunta da Alexey Paramonov, direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo: «La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina». «Affermazioni», precisa il diplomatico russo, che «sono confermate nella pratica ». Infatti «manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina». Insomma, nonostante la crescente tensione e i tanti infruttuosi “valzer” diplomatici tra Kiev e Mosca, e il ruolo di negoziatore principale rivendicato dalla Turchia, il Vaticano non ha mai cessato di mettere in campo tutta la sua capacità di mediazione per giungere a una soluzione negoziale.

Come noto, dopo la videochiamata del 16 marzo fra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill, si era parlato di un loro possibile incontro a Gerusalemme. Ipotesi poi annullata perché tale incontro, secondo la diplomazia vaticana, poteva «portare molta confusione». Ma questo non ha rappresentato un venir meno dell’apprezzamento di Mosca per una possibile iniziativa diplomatica del Vaticano: «Tutte le iniziative della Santa Sede e di papa Francesco che possono portare alla pace in Europa sono percepite con grande rispetto e, naturalmente, possono essere accolte se si presentano i relativi prerequisiti», afferma a Ria Novosti Paramonov.

Molto minore, invece, la fiducia del diplomatico russo nei confronti dell’Ucraina: «Abbiamo a che fare con persone estranee a qualsiasi autorità», ha lamentato Paramonov secondo il quale «ripetutamente» e con «facilità» e «cinismo» la «neo-élite ucraina, alla ricerca di un profitto momentaneo e nel tentativo di rimanere al potere, viola promesse e obblighi, commette pericolose provocazioni, sacrifica la sicurezza dei cittadini sia dell’Ucraina e Russia». Ma contatti del Vaticano sono in corso anche con la parte ucraina, come rivela il portale di informazione religiosa Risu. Lo scorso 8 giugno, Yevhen Yakushev di Mariupol e Denys Kolyada, consulente per il dialogo con le organizzazioni religiose, e il vice-rettore dell’Università Cattolica Ucraina sono stati ricevuti da papa Francesco.

Quanto alla possibilità di una visita del Papa in Ucraina, Francesco ha «più volte sottolineato di voler fare questo», si legge sul portale. I problemi al ginocchio sono definiti dal sito «l’ostacolo maggiore» perché i medici sconsigliano di viaggiare anche se per la diplomazia vaticana una visita non è ora opportuna. «Tuttavia, se un viaggio in Ucraina diventerà tecnicamente possibile, Papa Francesco vuole venire a Kiev e non al confine con l’Ucraina, come alcuni consiglierebbero», si legge sul sito. Inoltre, per superare dei fraintendimenti su alcune affermazioni del Papa, è stata creata una piattaforma di comunicazione «informale» per mettere in contatto Francesco con istituzioni civili e religiose ucraine.

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