sabato 26 novembre 2016
Lo stop a qualsiasi tipo di commercio, la fuga degli esuli, la dipendenza commerciale da Mosca e la crisi dei missili. Poi l'apertura di Obama e la mediazione della Santa Sede
Mezzo secolo di «bloqueo» economico dagli Usa
COMMENTA E CONDIVIDI

I 49 anni di Fidel Castro alla guida di Cuba sono stati caratterizzati dal “bloqueo”, l'embargo degli Stati Uniti che ha impoverito l'isola ma ha anche contribuito all'immagine del Lider Maximo come baluardo contro l'espansionismo “yanqui”. Solo nel 2015 sono state gettate le basi per la revoca dell'embargo grazie all'accordo per la ripresa delle relazioni diplomatiche raggiunto da Barack Obama e Raul Castro dopo 18 mesi di negoziati segreti “sponsorizzati” da papa Francesco e dal governo canadese. Una decisione seguita dalla visita di Obama a Cuba, nel marzo 2016, ma che ha ancora bisogno della ratifica del Congresso americano a maggioranza repubblicana e con un presidente come Donald Trump che ha promesso di distruggere tutto ciò creato da Obama.

L'astensione alle Nazioni Unite

A ottobre per la prima volta gli Usa si sono astenuti sulla risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu che come ogni anno ha chiesto la fine dell'embargo americano. Era il primo gennaio 1959 quando i ribelli di Fidel Castro deposero il governo cubano di Fulgencio Batista, appoggiato da Washington. Due anni più tardi, il 3 gennaio 1961, il presidente Dwight Eisenhower chiudeva l'ambasciata all'Avana, e tre settimane dopo si insediava alla Casa Bianca John F.Kennedy. Proprio Jfk si trovò a gestire la più grave crisi con l'isola caraibica che dista appena 90 miglia dalle coste della Florida .Prima ci fu il fallimentare attacco alla Baia dei Porci, nell'aprile 1961, organizzato dalla Cia dell'allora direttore Allen Welsh Dulles in collaborazione con i cubani in esilio, che rafforzò la posizione internazionale di Fidel Castro. Il 7 febbraio 1962, con il Proclama 3447, Kennedy estese l'embargo a ogni tipo di scambio commerciale con Cuba. Qualche mese più tardi, nell'ottobre 1962, la crisi innescata dalla presenza di missili nucleari sovietici a Cuba, che fu uno degli episodi più tesi della Guerra fredda. Gli Stati Uniti misero poi in campo, prima con Gerald Forde poi con Jimmy Carter, i due unici seri tentativi di normalizzare le relazioni con Cuba. Il primo fu interrotto dall'intervento cubano in Angola (1975), il secondo (1980 ) dalla vicenda del Mariel (l'esodo di 130.000 cubani dall'omonimo porto).

La legge Helms-Burton

Un terzo tentativo di disgelo fu spazzato via dall'abbattimento nel 1996, in acque internazionali, di due aerei Cesna degli «Hermanos al Rescate”, gruppo dedito al salvataggio dei “balseros” che tentavano su barche improvvisate di attraversare lo stretto della Florida per abbandonare Cuba. Pochi giorni dopo il Congresso Usa approvò la cosiddetta legge Helms-Burton che trasformava l'embargo, fino ad allora soltanto un decreto presidenziale, in una legge federale, peraltro maiapplicata integralmente.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: