lunedì 25 aprile 2022
Emmanuel Macron 5 anni dopo vince ancora. Il presidente ottiene il 57,2% dei voti al ballottaggio, Le Pen al 42,8%
Macron rieletto: le sfide del nuovo mandato

Ansa

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Una vittoria molto netta ma senza trionfalismi, ieri, per il presidente francese 44enne Emmanuel Macron, confermato all’Eliseo per 5 anni. Con il 58,5% al ballottaggio, ha battuto senza appello la sfidante ultranazionalista 53enne Marine Le Pen, fermatasi a quota 41,5% e pronta a riconoscere subito la sconfitta.

Fin dal mattino, la giornata è stata offuscata dalla tragica notizia dell’accoltellamento selvaggio a Nizza di un prete 57enne, padre Krzyzstof, di origine polacca, e del ferimento più lieve di una religiosa 72enne, suor Marie-Claude, ricoverati entrambi. Il sacerdote resta in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. Teatro dell’agguato una chiesa in pieno centro, Saint-Pierre-d’Arène. L’autore dell’assalto è stato arrestato e sarebbe un ventenne «squilibrato», secondo il sindaco Christian Estrosi. Nella città e in tutto il Paese, in ogni caso, si è risvegliato il ricordo della stagione degli attentati.

Anche tenendo conto di questo contesto, oltre che del livello record d’astensionismo (28%), Macron si è presentato in serata ai piedi della Tour Eiffel, davanti a migliaia di sostenitori, senza esibire affatto i toni trionfalistici della prima vittoria del 2017. All’epoca, era giunto sul palco da solo, mentre ieri ha preferito farsi accompagnare dalla moglie e da un gruppo di bambini.

Il nuovo mandato «non sarà nella continuità di quello che si chiude», ha promesso. Fra i primi capi di Stato a complimentare Macron, anche l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, che l’ha definito «un vero amico dell’Ucraina».

Sul fronte interno, sempre in serata, Le Pen ma pure il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon (terzo classificato al primo turno del 10 aprile), hanno chiesto di fermare fra due mesi la corsa di Macron, negandogli una maggioranza parlamentare in occasione delle elezioni legislative di giugno: il cosiddetto «terzo turno», come lo chiamano gli oppositori.

Per il presidente rieletto, in effetti, comincia oggi la sfida di costituire un governo credibile da proporre anche agli elettori di quello scrutinio, in grado di scombinare ancora i piani del capo dell’Eliseo.

La Francia è molto inquieta, dopo tre crisi in successione: quella interna dei gilet gialli, prima della pandemia, seguita adesso dagli effetti della guerra in Ucraina.

Macron guida un Paese pieno di spaccature e tensioni, come hanno mostrato pure i disordini notturni registrati in diversi angoli di Francia, talora dietro lo slogan: «Né Le Pen, né Macron». Nelle ultime settimane, ci sono state pure occupazioni a singhiozzo di licei e facoltà universitarie.

Per rassicurare, il presidente promette ora di allargare al massimo il ventaglio della coloritura politica dei membri dell’esecutivo, probabilmente con l’arrivo di personalità della società civile, ma anche dai ranghi ambientalisti.

Macron prospetta proprio un secondo mandato segnato da misure emblematiche per l’ambiente, come la possibilità di prendere in leasing una vettura elettrica per meno di 100 euro al mese. Ma per una delle riforme più importanti che il presidente vorrebbe far giungere in porto, quella pensionistica, si prevedono già forti resistenze e agitazioni.


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