mercoledì 17 maggio 2017
Il neo presidente centrista vara un esecutivo, guidato dal conservatore Philippe, in cui coabitano centristi e socialisti. Nel tentativo di superare la contrapposizione politica tra destra e sinistra
Ecco chi sono i ministri del governo di Macron. Età media 54 anni
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Diciotto ministri e quattro segretari di Stato. Undici donne e undici uomini, in nome delle pari opportunità. Un’età media che esprime esperienza, 54 anni, contro i 39 del presidente Emmanuel Macron e i 46 del premier Edouard Philippe.

Da oggi, Come promesso, la Francia ha un governo trasversale delle larghe intese. Conservatore come il premier, il neogollista Bruno Le Maire prende il posto chiave dell’Economia. Ma due socialisti doc, Gérard Collomb (sindaco di Lione) e Jean-Yves Le Drian (presidente della Bretagna e ministro uscente della Difesa) conquistano rispettivamente l’Interno e gli Esteri.

Ai centristi europeisti del Modem, invece, andranno la Giustizia, con François Bayrou (principale alleato di Macron), così come l’Europa e la Difesa, con due donne: Marielle De Sarnez e Sylvie Goulard, quest’ultima nota anche come grande amica dell’Italia.

Come due jolly, spuntano pure due divi che contribuiranno alla popolarità della squadra. All’Ecologia, il naturalista Nicolas Hulot. Allo Sport, la campionessa olimpionica di scherma Laura Flessel.

Per Macron, è pure una vetrina per vincere le elezioni politiche di giugno e tentare di ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale. Non a caso, la squadra esprime i principali valori promossi dal capo dell’Eliseo, come il pluralismo e l’europeismo.

Ecco l'elenco degli esponenti del nuovo governo

Agli Interni il socialista Gerard Collomb, sindaco di Lione, uno fra i primi socialisti a schierarsi al fianco di Macron.

All'Ambiente Nicolas Hulot. Viene nominato «ministro dell'Ecologia e della solidarietà e della transizione».

Alla Giustizia il centrista François Bayrou.

Alla Difesa la parlamentare europea centrista Sylvie Goulard.

Agli Esteri il socialista Jean-Yves Le Drian. Unanimemente apprezzato per l'operato da ministro della Difesa nell'ultimo governo del mandato di François Hollande, Le Drian viene nominato «ministro dell'Europa e degli Esteri».

Alla Coesione territoriale Richard Ferrand.

Alla Solidarietà e Salute Agnes Buzyn.

Alla Cultura Françoise Nyssen.

All'Economia il conservatore Bruno Le Maire. Dirigente dei Républicains, neogollista da sempre, ex capo di gabinetto di Dominique de Villepin, si era presentato alle primarie della destra e del centro. La sua nomina è lo "strappo" più vistoso nel senso della ricomposizione politica voluta da Macron. È europeista e parla tedesco.

Al Lavoro Muriel Penicaud.

Alla Pubblica Istruzione Jean-Michel Blanquer.

All'Agricoltura Jacques Mezard.

Ad Azione e Conti pubblici Gérard Darmanin.

A Istruzione superiore, ricerca e innovazione Fredérique Vidal.

Ai Territori d'Oltremare Annick Girardin.

Allo Sport Laura Flessel.

Alla Transizione ecologica Elisabeth Borne

Al ministero per l'Europa Marielle De Sarnez

Ai ministri si aggiungono 4 sottosegretari. Il più giovane della squadra è il 33enne sottosegretario al Digitale, Mounir Mahjoub, il più anziano il 69enne Collomb.

I due membri dei Republicains nominati oggi nel governo - La Maire e Darmian - sono stati espulsi ha espulsi dal partito.

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